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28 agosto: inaugurazione di Exodus, opera d’arte diffusa nella città. Start ore 19 al Museo Castromediano di Lecce

Exodus, un’opera d’arte pubblica e partecipata dialoga con Lecce e il suo multiculturalismo: un’installazione di Nicola Genco realizzata con giovani extracomunitari nell’ambito del progetto La bellezza dell’integrazione

Dal Museo Castromediano nasce e si sviluppa un’opera d’arte corale e diffusa: approderà così in via Duca degli Abruzzi e al Convitto Palmieri a contatto con i ritmi della città

Start ore 19 al Museo. Insieme allestiremo l’opera in via Duca degli Abruzzi per poi approdare nel chiostro del Convitto Palmieri. Diretta streaming a cura degli studenti del corso DAMS dell’Università del Salento. 

Exodus è un’opera partecipata e pubblica da Nicola Genco concepita nell’ambito del progetto La bellezza dell’integrazione.Dal Museo Castromediano parte una grande opera d’arte composta da centinaia di piccole sculture realizzate da Genco e da alcuni giovani rifugiati coinvolti in un vero e proprio laboratorio artistico che è andato in scena nelle ultime settimane proprio negli spazi museali. Nasce così un percorso espositivo diffuso, che dallo spazio istituzionale si farà strada su viale Gallipoli, viale Lo Re e via Duca degli Abruzzi, nel cuore della città, fino ad arrivare nel chiostro del Convitto Palmieri. I negozianti che “vivono” questa via adotteranno le opere di Genco e di chi ha partecipato al laboratorio, quotidianamente le allestiranno sul marciapiede e se ne prenderanno cura. Da una scultura-barca composta da 81 corpi – 81 sono i morti della tragedia della Kater I Rades nel Canale d’Otranto nel 1997–, allestita nel museo, si generano quindi centinaia di altri corpi, che “invadono” lo sguardo dei passanti nei ritmi del quotidiano.

Pensare al Museo come a un laboratorio attivo, un dispositivo capace non soltanto di favorire la contemplazione delle opere d’arte, ma di adottarle per poter innescare nuove relazioni di pensiero, nuove forme di comunicazione e soprattutto un dialogo serrato con le comunità. Anzitutto con quelle prossime. Via Duca degli Abruzzi in questi anni ha rappresentato, a Lecce, un esempio di spazio di convivenze tra differenti comunità, che lì vivono e lavorano quotidianamente. L’opera sarà installata nello spazio urbano per tre giorni, mentre continuerà a vivere nel museo e in biblioteca fino al 10settembre. 

Così com’è stato con la Venere degli straccidi Michelangelo Pistoletto, l’opera sarà allestita dalle associazioni, dagli studenti della città e dalla comunità del museo, in maniera corale. 

Il 28 agosto alle 19 ci incontreremo tutti nel Museo Castromediano, insieme porteremo in via Duca degli Abruzzi le sculture realizzate da Genco, dai partecipanti al laboratorio e dalla bottega di Stella Ciardo e Vincenzo Casto.I due artigiani hanno rilevato la storica bottega del cartapestaio Gallucci a Lecce, nel quartiere San Pio, facendo di un posto ricco di memoria e tradizione un luogo operativo e vivo che oltre ad essere un laboratorio artistico e artigianale è anche un laboratorio sociale. 

Tutti insieme approderemo poi al Convitto Palmieri, nel cui chiostro l’opera rintraccerà la sua parte finale. 

Per Loredana Capone, assessore all’industria turistica e culturale della Regione Puglia<<Cos’è un’opera d’arte se non uno straordinario mezzo per confrontarsi rispetto al nostro presente e al nostro futuro? Gli artisti ci consentono di leggere il mondo da inedite prospettive e quest’opera è proprio il frutto di un denso dialogo tra sensibilità che guardano alla comunità senza confini>>. 

<<Il Museo conferma la propria vocazione di spazio multidisciplinare aperto alle comunità, ma allo stesso tempo esce fuori dai suoi spazi, si confronta con il tessuto urbano e sociale del quartiere, instaura nuove relazioni empatiche durature>>, afferma Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce. 

<<L’opera collettiva è un marasma di sogni, di desideri, tutto ciò cresce giorno dopo giorno

Ognuno porta con sé la propria storia, a volte drammatica e l’opera è un sunto di tutto questo>>,commenta l’artista Nicola Genco

L’intervento è sviluppato dal Polo biblio-museale di Lecce nell’ambito del progetto La bellezza dell’integrazionepromosso Consiglio Italiano per i Rifugiati insieme ad un team eterogeneo di associazioni e realtà culturali attive sul territorio nazionale: Società CoopAcaiPhoenix, Fondazione Franco Verga C.O.I, Isola Quassùd, Roma Capitale – Dipartimento Turismo, Formazione Professionale e Lavoro Direzione Formazione Professionale e Lavoro, Teatro Pubblico Pugliese Consorzio Regione per le arti e la cultura. Collaboreranno al progetto anche l’Associazione Amici del FAI e Officine Culturali.

Nicola Gencoè nato a Putignano, dove vive e lavora, nel 1959.  Grafico, designer, pittore, scultore, fotografo, Genco è un artista visivo a tutto tondo. In tutte le sue creazioni è sempre palese l’interesse per i diversi aspetti della natura, così come il rapporto vivo e forte con la materia; frammenti di mondi diversi attraverso la sintesi creativa danno vita a opere d’arte caratterizzate dalla ibridazione di più materiali.

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