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Il Balletto del Sud presenta La Sagra della Primavera

Lecce, dal 13 al 15 dicembre 2013, Teatro Politeama Greco

Nel centenario della prima esecuzione a Parigi, il Balletto del Sud porta a Lecce, in prima assoluta, il nuovo spettacolo del noto coreografo Fredy Franzutti, La Sagra della Primavera su musiche di Igor Stravinskij, eseguite dal vivo dall’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” di Lecce, diretta da Pierre – André Valade.

Da venerdì 13 a domenica 15 dicembre sarà il Teatro Politeama Greco di Lecce nel cartellone della stagione sinfonica ideato da Ivan Fedele, a ospitare la  nuova produzione della compagnia salentina, con delle matinée previste per le scuole, due spettacoli serali e uno pomeridiano.

La coreografia si ispira, rielaborandolo, al soggetto originale del balletto creato nel 1913 da Vaclav Nizinskij: un rito sacrificale pagano che si svolgeva all’inizio della primavera, durante il quale un’adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte, con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione.

Nella versione di Franzutti il  soggetto originale viene accostato, in un modo che appare naturale, al fenomeno del tarantismo, un tempo diffuso nell’Italia meridionale, che vedeva la donna punta dalla tarantola danzare fino allo sfinimento per esorcizzare il male del veleno.

A L’Uccello di Fuoco (I Atto) seguirà La Sagra della Primavera (II Atto). Il balletto,  su musiche di Igor Stravinskij, mette in scena una delle favole più antiche della tradizione russa, quella del principe Ivan che, grazie all’aiuto del magico uccello dalle piume di fuoco, salva la bella Zarievna dalla prigionia del terribile mago Katschei. Interpretano i ruoli principali: Katerina Petrova ( L’Uccello di Fuoco), Alessandro De Ceglia ( il principe Ivan), Vittoria Pellegrino( la principessa Tzavierna) e l’attore Andrea Sirianni ( il mago Katschei). Le scene sono di Francesco Palma.

Con questa nuova produzione, Fredy Franzutti ha voluto continuare il progetto di  valorizzare la propria matrice culturale salentina, proponendo riletture di classici romantici (come ha fatto in precedenza ne La Bella Addormentata) con nuove ambientazioni. Ha sfruttato le potenzialità di questa cultura che, soprattutto nelle espressioni più colte e nella propria tradizione popolare, ha un grande rapporto con la danza e con il movimento.

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