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53a GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO

 

LA GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO IN CARCERE A LECCE

53a GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO

2a GIORNATA NAZIONALE DEL TEATRO IN CARCERE

27 MARZO 2015

 

La Compagnia Io ci Provo – nell’ambito del progetto teatrale “Io ci Provo” diretto da Paola Leone, regista e pedagoga teatrale della compagnia, in occasione della Festa Mondiale del teatro promuove due iniziative dentro la Casa Circondariale di Lecce Borgo S.Nicola.

Mercoledì 25 e Giovedì 26 Marzo, ore 15.00 Seminario di approfondimento con l’attore Fabrizio Saccomanno dedicato ai detenuti/attori della Compagnia Io ci Provo.

Venerdì 27 Marzo, ore 15.30 presso il Teatro all’interno della Casa Circondariale, un’anteprima importante del nuovo spettacolo “Gramsci” Antonio detto Tonino di Fabrizio Saccomanno.

Lo spettacolo sarà riservato alla popolazione detenuta e alla stampa.

Il seminario per gli attori/detenuti che prendono parte al progetto Io ci Provo è uno dei momenti importanti del percorso che la compagnia compie per la costruzione del loro nuovo spettacolo, che vedremo in scena prima a Giugno all’interno del carcere e poi a Ottobre nel Teatro Paisiello. Io ci Provo è ormai una realtà consolidata all’interno dell’istituto e ogni anno con le sue iniziative mette in relazione e confronto il dentro con il fuori attraverso l’incontro e la relazione, coinvolgendo nelle sue attività le scuole, l’università e professionisti del teatro.

Ora non ci resta che aspettare di vedere il loro nuovo lavoro teatrale.

Queste iniziative sono promosse anche dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari che ha istituito la data del 27 Marzo 2015 come Seconda Giornata Nazionale del Teatro in Carcere in concomitanza con la 53a Giornata Mondiale del Teatro, promossa dall’ITI-Unesco (International Theatre Institute). Il testo da rivolgere alla comunità internazionale del teatro per tale occasione quest’anno è redatto dal regista polacco Krzysztof Warlikowski e tradotto dal Centro Italiano dell’ITI.

“GRAMSCI”Antonio detto Nino

di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno

e con Fabrizio Saccomanno

Gramsci racconta frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento.

Vita assolutamente privata.

Proprio le bellissime lettere del riccio, sono state il punto di partenza: queste tenerissime epistole per i due bimbi, ai quali Gramsci scrive senza mai nominare il carcere e la sua condizioni fisica e psichica, dando il meglio di sé come uomo genitore e pedagogo. Ma accanto a queste, le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce. Le lettere di un fratello. Di un marito.

Il corpus delle lettere di Antonio Gramsci ai familiari è un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza, un romanzo nel romanzo, che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente.

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