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SUL RED CARPET DEL PREMIO BAROCCO SFILANO LE ECCELLENZE

La 46° edizione del Premio Barocco entra nel vivo, e dopo il successo riscosso dall’appuntamento canoro Premio Barocco Giovani, giunto alla sua seconda edizione, che ha visto sul podio la voce straordinaria di Annamaria Raho (e di Sabrina Di Bella, vincitrice etichetta discografica Arca del Blues Records), è giunto il momento di ridurre le distanze dalla serata clou del prossimo 6 giugno, anticipando il nome di alcuni dei premiati di quest’anno.

Il Patron Fernando Cartenì conferisce il Premio Barocco per lo Sport ad Antonio Conte,  CT della Nazionale Italiana.

Grintoso centrocampista, si forma nel settore giovanile del Lecce ma la sua carriera da calciatore professionista è legata alla Juventus, squadra nella quale gioca per 13 anni, tra gli anni ’90 e 2000, fino a diventarne Capitano.

Con la maglia bianconera vince cinque campionati di Serie A e tutte le competizioni UEFA.

Nell’estate 2011 il salto di qualità: diventa allenatore della Juventus e per tre stagioni consecutive vince il campionato; dal 19 agosto 2014 è il commissario tecnico della Nazionale italiana.

E ancora, Premio Barocco per l’Impresa a Pier Luigi Celli, imprenditore, dirigente d’azienda, saggista e scrittore italiano.

Responsabile della gestione, organizzazione e formazione delle risorse umane in grandi gruppi, quali Eni, Rai, Omnitel, Olivetti ed Enel.

La padronanza del ruolo la manifesta magnificamente nella gestione delle Direzione Corporate Identity di Unicredito Italiano: tra il 2002 e il 2005 ne coordina il brand, gestisce le relazioni esterne, quelle istituzionali, le relazioni con la stampa, il rapporto con il territorio, il bilancio sociale e ambientale, la Fondazione Unidea (Fondazione del Gruppo Unicredit).

Tra il 2005 e il 2013 siede sulla poltrona di direttore generale dell’università LUISS Guido Carli di Roma; dal 2012 al 2014 ricopre la carica di Presidente dell’ENIT.

Attualmente è Senior Advisor del Presidente di Unipol Gruppo Finanziario, membro del Consiglio di Amministrazione di Aeroporti di Roma, La Perla e Illy, dove fa parte anche del Comitato Esecutivo.

Di lui ricordiamo anche degli scritti: L’impresa vista dai perdenti, Il manager avveduto, L’illusione manageriale, Passioni fuori corso, Breviario di cinismo ben temperato, Nascita e morte di un’impresa in 42 lettere, Impresa e classi dirigenti, Un anno nella vita, Le virtù deboli, Altri esercizi di pentimento, Comandare è fottere e Coraggio, Don Abbondio.

Per il Giornalismo Premio Barocco a Gianni Minà, giornalista e scrittore italiano.

Inizia la carriera giornalistica nel 1959 a Tuttosport, di cui diviene direttore nel 1996.

Al 1960 risale il suo ingresso in RAI, come collaboratore dei servizi sportivi per le Olimpiadi di Roma; per Mamma Rai segue otto mondiali di calcio e sette Olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli dell’epoca di Muhammad Ali.

Nel 1987 si cimenta in un’opera straordinaria, per la prima volta intervista il presidente cubano Fidel Castro, un faccia a faccia durato ben 16 ore: il documentario diventerà un libro pubblicato in tutto il mondo. Da quello stesso incontro è stato tratto Fidel racconta il Che, un reportage nel quale il leader cubano per la prima e unica volta racconta l’epopea di Ernesto Guevara.

Nel 2001 Minà dà vita a “Maradona: non sarò mai un uomo comune”, un reportage/confessione di 70 minuti con Diego Maradona alla fine dell’anno più sofferto per la vita dell’ex calciatore; la storia del mitico calciatore, raccontata in 10 dvd, prodotta nel 2007 da GME Produzioni S.r.l., Rai Trade e la Gazzetta dello Sport, vende 1.200.00 copie, record di vendite negli ultimi dieci anni.

Attualmente il giornalista dirige una sua creatura, la rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo  un trimestrale di geopolitica dove scrivono gli intellettuali più prestigiosi del continente americano.

Sua è la firma di un’opera affascinante dal titolo “Il mio Ali”, dedicato al leggendario Cassius Clay-Muhammad Ali; edito da Rizzoli, raccoglie gli articoli scritti da Gianni Minà dal 1971 ad oggi, con la prefazione di una penna d’eccezione, quella della cantante Mina, grande appassionata ed esperta di pugilato.

Il libro “Il mio Ali” sarà presentato nella serata del 5 giugno p.v. alle ore 19.30, al Teatro Garibaldi di Gallipoli, alla presenza dell’autore, del collega giornalista Attilio Romita e di tutti gli appassionati che vorranno saperne di più di questo mito così discusso ma anche così amato.

Prossimo appuntamento targato Premio Barocco, il Premio Barocco Film Festival, il 23 e 24 maggio, al Teatro Garibaldi di Gallipoli.

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