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TU NON CONOSCI IL SUD: DALL’ARMONIA PERDUTA ALLA FEROCIA”

Conversazione

Oscar Iarussi e Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015

Otranto, Largo Porta Alfonsina

Sabato 1 agosto 2015

ore 22

Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015  a Otranto per la rassegna culturale TU NON CONOSCI IL SUD

Dopo il Premio Strega 2015 vinto nei giorni scorsi per “La ferocia” (Einaudi Editore), lo scrittore Nicola Lagioia torna in Puglia. Sabato 1° agosto Lagioia sarà ad Otranto nell’ambito della rassegna culturale itinerante TU NON CONOSCI IL SUD, curata dal giornalista e saggista Oscar Iarussi, e prodotta dall’associazione “Veluvre – Visioni culturali”, col patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

  La presenza a Otranto della rassegna, realizzata in collaborazione con il Comune di Otranto, si arricchisce così di un prestigioso appuntamento culturale che si affianca alla mostra fotografica “Il Sud e le donne” di Ferdinando Scianna allestita nel Castello Aragonese sempre nell’ambito di “Tu non conosci il Sud” (fino al 30 settembre).

In Largo Porta Alfonsina, all’ ingresso del centro storico di Otranto, sabato 1° agosto alle 22 si terrà una conversazione introdotta dal sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, intitolata  “Tu non conosci il Sud: dall’armonia perduta alla ferocia”: il giornalista e saggista Oscar Iarussi, curatore della rassegna, e lo scrittore Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015, si confronteranno sulle immagini, i simboli, i racconti del Mezzogiorno di ieri e di oggi. In caso di pioggia l’incontro si terrà nel Castello Aragonese.

“La ferocia” è ambientato in gran parte in Puglia, come i precedenti romanzi di Lagioia, “Occidente per principianti” e “Riportando tutto a casa”, entrambi per i tipi di Einaudi.

Prima di Otranto, “Tu non conosci il Sud ” si è tenuto a Bari (dal 25 novembre al 4 dicembre 2015) e a Matera (dal 4 al 26 aprile 2015).

NICOLA LAGIOIA_NOTE BIOGRAFICHE

Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. Ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (minimum fax 2001, premio Lo Straniero), Occidente per principianti (Einaudi 2004), Riportando tutto a casa(Einaudi 2009, premio Viareggio, premio Vittorini, premio Volponi), La ferocia(Einaudi 2014, Premio Strega, Premio Mondello).

Dirige nichel, la collana di letteratura italiana di minimum fax.

Collabora con diversi giornali e riviste.

È una delle voci di Pagina3, la rassegna stampa quotidiana di Radio3 ed è uno dei selezionatori della Mostra del Cinema di Venezia.

È tra i fondatori del blog letterario www.minimaetmoralia.com

OSCAR IARUSSI_NOTE BIOGRAFICHE

Oscar Iarussi (Foggia, 1959) vive e lavora a Bari. Giornalista e saggista, è responsabile Cultura e Spettacoli della “Gazzetta del Mezzogiorno”. È stato presidente della Apulia Film Commission ed è nella commissione esperti della Mostra del cinema di Venezia. E’ autore di numerosi libri, tra i quali: Lettera aperta. Sud, Nord e altre storie (Manni 2003), C’era una volta il futuro. L’Italia della Dolce Vita (il Mulino 2011), Ciak si Puglia, cinema di frontiera 1989-2012 (Laterza 2013).

Ha ideato le rassegne multidisciplinari “Mezzogiorno di cinema” (2006) nel cantiere del teatro Petruzzelli in ricostruzione, “Frontiere – La prima volta” (2011) e “Tu non conosci il Sud” (2014-2015). Ha tenuto corsi di giornalismo e di discipline dello spettacolo in varie università e collaborato al primo dossier di candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019.

TU NON CONOSCI IL SUD

“Tu non conosci il Sud” è un lampo del poeta pugliese Vittorio Bodini (1914-1970). La sua luce orienta il cammino di un’iniziativa culturale che sta provando a stimolare incontri, a smuovere pensieri e a sprigionare emozioni. Ve n’è bisogno nel Mezzogiorno spesso rappresentato come una galleria di macchiette grottesche o criminali, che non mancano, ma attengono all’Italia tutta. Immagini stereotipate da fiction televisiva non di prim’ordine sminuiscono e mortificano la complessità e le potenzialità di intere regioni. La politica in primis appare da tempo indifferente al Sud o talora punta a trasformarlo in un brand. Come se la terra – l’avete toccata questa terra? – potesse mai essere questione di marketing e non di scelte e di cuore e di coraggio. “Tu non conosci il Sud”, appunto, perché qui non c’è Gomorra a ogni angolo né si balla la pizzica tutto l’anno. “Tu non conosci il Sud” perché non è “un paradiso abitato da diavoli”, il luogo comune – nonché l’alibi – che maggiormente appaga e tranquillizza l’opinione pubblica, persino quella meridionale.

Di tale iniziativa culturale, nata a Bari qualche mese fa, la mostra fotografica “Il Sud e le donne” di Ferdinando Scianna è parte integrante e finora ne è stata anche il generoso “messaggero”. Dopo il foyer del teatro Petruzzelli nel capoluogo pugliese e la Casa Cava nei Sassi di Matera nominata Capitale europea della cultura per il 2019, è adesso il Castello Aragonese di Otranto a ospitare le magnifiche immagini di un fotografo italiano tra i più apprezzati in ogni dove, un maestro anticonvenzionale e molto amato. I volti femminili in mostra non sono icone, ma esercizi di realtà, della sua rapinosa bellezza.

D’altronde, la formula di “Tu non conosci il Sud” chiama a raccolta discipline e linguaggi diversi fra loro che fraternizzano in un proposito comune: contribuire all’onore e alla concretezza simbolica del Mezzogiorno. Per il giovane fotoreporter siciliano Scianna fu decisivo l’incontro con Leonardo Sciascia, lo scrittore rivelatosi grazie a Le parrocchie di Regalpetra (Bari, 1956) apparso negli innovativi “Libri del tempo” dell’editore Vito Laterza. E’ la medesima collana in cui trovò posto Contadini del Sud di Rocco Scotellaro, poeta e intellettuale modernissimo, forse più “giovane” oggi che nel 1953 in cui scomparve trentenne e incompreso (Scotellaro è uno dei numi tutelari di Matera 2019).

Sciascia e Bodini si scambiarono lettere, idee e vagheggiarono una raccolta mediterranea di testi antichi e moderni. Voci lontane, sempre presenti che – a prestar orecchio – echeggiano nella fortezza di Otranto. La sua struttura originaria risale a quasi mille anni fa e presto ne sarà completato il restauro che potrebbe farla rinascere quale contenitore culturale. Così adocchia il futuro un’antica imago urbis che comprende la Cattedrale dei Martiri e il mare, una città davvero posta “tra l’acqua benedetta e l’acqua  salata”, per dirla con la felice definizione del regno di Napoli coniata da Ernesto de Martino.

“Tu non conosci il Sud, le case di calce / da cui uscivamo al sole come numeri / dalla faccia d’un dado”. Versi che suonano come un azzardo, una vertigine. C’è il segno di una condizione che conosciamo nell’essere “numeri”, per esempio precari nel lavoro. Perciò ricominciare dal Sud e nel Sud si può. L’essenza stessa di Otranto lo testimonia: frontiera dell’alba, tenace levante, mediterranea senza retorica, semplicemente destinata agli inizi.

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