15 Ott 2012
NUOVE PROVINCE – “LA RIFORMA STRAVOLGE L’ASSETTO ISTITUZIONALE DEL PAESE E VIOLENTA LA DEMOCRAZIA”
Simona Manca attacca la spending review del Governo sulle Province
Il piano di interventi del Governo Monti sull’assetto delle Province italiane, ispirato ai principi della spending review e ribadito questa mattina a Lecce dal Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, non piace alla vice presidente della Provincia di Lecce Simona Manca. Dubbi sui passaggi della riforma e sui suoi possibili effetti.
“Mi chiedo – dice – come sia possibile che un Governo tecnico senza legittimazione popolare e chiamato a gestire l’emergenza, faccia una riforma di queste dimensioni, che sconvolge l’assetto istituzionale del Paese e in qualche modo violenta la democrazia. E mi chiedo ancora come si possa fare tutto a colpi di decreto e in un clima di sostanziale indifferenza e silenzio. Ormai è chiaro che c’è un disegno generale dell’esecutivo che vuole far ricadere gli effetti della spending review esclusivamente sulle Province, lasciando inalterati l’impianto delle Regioni ed il sistema del Parlamento, nicchie di privilegi e autentiche voragini che determinano l’inaccettabile costo della politica italiana.
Non si capisce, peraltro, la fretta irrazionale con cui ci si muove. Spazzare via la maggior parte delle Province e svuotare di competenze quelle superstiti significa togliere alle comunità amministrate ogni riferimento istituzionale sul territorio su materie importantissime. Invece di discutere approfonditamente di nuove competenze e nuovi meccanismi, di analizzare attentamente i vari passaggi prima di passare eventualmente alla modifica del numero e dei contorni delle Province, si è partiti dalla fine, con il risultato di creare una confusione enorme. Ho l’impressione che nemmeno il ministro Patroni Griffi ad oggi sappia come funzionerà esattamente il sistema che questa riforma riuscirà a partorire. Ma la cosa ancora più grave è la prospettiva del commissariamento delle Province, sia quelle destinate a sparire, sia quelle destinate a restare in vita. Un’altra scelta dettata dalla fretta e che comporterà un autentico sopruso alla democrazia di questo Paese, con Consigli provinciali eletti dai cittadini e mandati a casa prima della scadenza naturale. Mi chiedo se non sia legittimo qualche dubbio sulla compatibilità costituzionale di questa riforma, sulla vacanza di funzioni e competenze che determinerà, su quello che rappresenta rispetto all’espressione della volontà popolare dei tanti territori”.