“La “rivoluzione” vendoliana sarà pagata a caro prezzo dai pugliesi, dopo l’ultima trovata del governatore che ripercorrendo le tracce sbiadite lasciate da suoi noti predecessori, tipo l’ex governatore della Campania Bassolino, ha annunciato la violazione del patto di stabilità.
Non si può non condividere il commento di alcuni autorevoli osservatori che sulla stampa hanno paragonato il gesto a quello “furbesco di Woody Allen, quello di Prendi i soldi e scappa, perché sottrae risorse a chi verrà dopo, condanna al blocco dell’indebitamento per i futuri investimenti, congela ogni nuova assunzione e riduce in proporzione i trasferimenti erariali per l’anno successivo”. Giocare con il patto di stabilità, di questi tempi, vuol dire navigare a vista prima dell’ordine “abbandonare la nave alla deriva” per salpare verso acque più chete e porticcioli più sicuri. Altro sarebbe una giusta battaglia per cambiare norme, rivedere accordi, per far sì che “il rigore non sia fine a se stesso”.
Ma l’effetto clamore – riconosciamo – non sarebbe paragonabile e notoriamente la campagna elettorale incombe.
Naturalmente rinunciare ad un lungo elenco di sprechi sarebbe ancora più “impopolare” e così si evita accuratamente di sottolineare un’azione amministrativa, quella delle Regione Puglia, nel caos più totale, trascinata a fondo dal fallimento della sanità – affidata solo al grande senso del dovere e al sacrificio personale di medici e personale paramedico -, e dall’assenza di politiche economiche e di sviluppo, con ripercussioni gravissime ai danni dei cittadini.
Saranno anni nerissimi quelli con i quali dovranno fare i conti i pugliesi, quando ad altri spetterà l’ingrato compito di ripianare il buco che ora si fa voragine”.
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