7 Ago 2017
“DEBITI, QUESTIONI SORTE DOPO IL 2002 E IO NON ERO PIÙ ASSESSORE AL BILANCIO”
Paolo Perrone replica ad Adriana Poli Bortone
Il consigliere comunale di Direzione Italia Paolo Perrone torna a parlare della questione dei debiti del Comune di Lecce alimentando il dibattito sulle responsabilità, stavolta con una secca replica alle accuse di Adriana Poli Bortone.
“Forse è il caso di rinfrescare la memoria all’onorevole Adriana Poli Bortone – dice l’ex sindaco – chiarendo alcuni aspetti delle questioni relative ai debiti di bilancio del passato e in particolare il momento storico in cui collocarle.
“Intanto il fatto, non trascurabile, che Paolo Perrone è stato assessore al Bilancio del Comune di Lecce sino al 2002 e le questioni di cui parliamo sono tutte sorte dopo, nel secondo mandato Poli Bortone. Peraltro, nel dettaglio ricordo che manifestai fortissime perplessità sui Boc e infatti abbandonai platealmente la seduta di Giunta non votando la delibera che li approvò. Fu di per sé un’operazione scellerata per l’ente e in più contemplò l’ingiustificata erogazione di incentivi. Ero contrario all’operazione sui palazzi di via Brenta e mi opposi chiaramente, tanto che il sindaco Poli Bortone fu costretta nel luglio del 2004 a togliermi la delega al Patrimonio per poterla portare a termine. Anche in questo caso una scelta a dir poco maldestra che si concretizzò nell’acquisto degli immobili ad un prezzo fuori mercato e senza alcuna garanzia di rimborso da parte del Ministero. Infine, il filobus, che fu una scelta tutta di Adriana Poli Bortone, portata avanti con testardaggine nonostante la contrarietà di tutta la sua giunta. Un’opera poi rivelatasi incredibilmente costosa, inutile e odiata dai leccesi. Parliamo in tutti questi casi di scelte amministrative che avrebbero comportato il tracollo finanziario dell’ente, se la mia amministrazione non avesse affrontato e risolto diligentemente e pazientemente le conseguenze potenzialmente disastrose di tali scelte.
Ho detto e ribadisco – conclude Paolo Perrone – che la responsabilità di una amministrazione è del sindaco. Infatti, degli anni tra il 2007 e il 2017 la responsabilità è del sottoscritto e non ho bisogno di scaricarla su nessuno, addossare colpe ad altri, alleggerirmi di nulla”.