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IL RETTORE FABIO POLLICE: «UNISALENTO ACCANTO A ENTI E IMPRESE NEL DELINEARE PIANI DI SVILUPPO ECONOMICO DUREVOLE DEI TERRITORI»

LETTERA APERTA DELLA “RETE DELLE UNIVERSITÀ PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE” «L’EMERGENZA COME OCCASIONE PER COMINCIARE UN PERCORSO VIRTUOSO VERSO UN MODELLO SOSTENIBILE DI SVILUPPO»

             «Oggi più che in passato le Università hanno il compito e il dovere di promuovere una cultura nuova, di essere da modello e da stimolo per i contesti sociali e territoriali, affinché tutti possano comprendere che la sostenibilità non è un “lusso” che coinvolge e impatta su pochi ma che può e deve divenire opportunità per la promozione umana e sociale, veicolo essenziale attraverso il quale possano essere perseguiti e garantiti a tutti diritti, capabilities, inclusione, futuro. Nella consapevolezza che l’attenzione all’emergenza sanitaria non cancella la severa crisi ambientale e sociale globale ma anzi l’aggrava, la RUS considera l’Agenda 2030 una bussola capace di indicare chiaramente la direzione da seguire per una ripresa che permetta di rafforzare la resilienza delle persone, delle comunità e dei territori». Così la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile, di cui fa parte l’Università del Salento, che in una lettera aperta diffusa oggi (testo integrale in allegato) mette a disposizione le competenze degli Atenei aderenti “per promuovere e avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità del Paese”, con esplicito riferimento all’importanza di “politiche e azioni in grado di delineare strategie nazionali di ricostruzione sul medio e lungo periodo orientate ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030”.

             Promossa dalla CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane nel 2015, la RUS è la prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. L’Università del Salento è rappresentata con il Delegato del Rettore alla Sostenibilità Alberto Basset, ordinario di Ecologia.

             «Come Università condividiamo pienamente la visione della Rete, che considera l’emergenza causata dal COVID-19 l’occasione per cominciare un percorso virtuoso che possa dare risposte efficaci alle istanze economiche del post emergenza con una più rapida transizione verso un modello sostenibile di sviluppo, evitando percorsi che sull’onda dell’emergenza vadano nella direzione opposta», sottolinea il Rettore Fabio Pollice, «Il Salento si trova ad affrontare l’emergenza post-COVID non avendo ancora superato quella post-Xylella. In questo contesto, l’Università del Salento con tutte le sue componenti è impegnata a rafforzare e promuovere la cultura della sostenibilità affiancando gli attori istituzionali, economici e sociali nell’individuare strategie e azioni concrete che diano risposte alle istanze e ai piani di uno sviluppo economico durevole dei territori, a partire dal territorio salentino».

             Nella lettera aperta, la RUS si propone in particolare di:

  1. diventare un Think tank per la resilienza del Paese, un organismo indipendente che sia di supporto alla politica e agli amministratori nella definizione di interventi e di azioni locali e regionali a sostegno della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e dell’Agenda 2030;
  2. collaborare ai tavoli di lavoro nazionali, attraverso l’attività dei propri Gruppi di Lavoro (Cambiamenti Climatici, Cibo, Educazione, Energia, Inclusione e Giustizia Sociale, Mobilità, Rifiuti), facilitando la definizione e l’attuazione di progetti sostenibili in campo ambientale, tecnologico, economico, sociale e di governance;
  3. dar vita a “unità locali di resilienza” e trasformazione a partire dalle quali le Università potranno fornire il supporto tecnico-scientifico e culturale necessario per effettuare analisi prospettiche di tipo ex-ante, attività di monitoraggio e di valutazione ex-post dei progetti e delle politiche implementate, mettendo a sistema quanto attuato e armonizzandolo con i target dell’Agenda 2030 e con gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile che impattano maggiormente sulla vita del Paese e dei cittadini;
  4. contribuire alla creazione di spin-off accademici o/e all’istituzione di corsi di studi avanzati, supportando sia le amministrazioni pubbliche che il mondo dell’impresa e del lavoro nella individuazione di quelle conoscenze, sia teoriche che pratiche, basate sui principi della sostenibilità, necessarie per poter affrontare i cambiamenti culturali, tecnologici e organizzativi che la società e l’economia italiana  dovranno gestire nei prossimi mesi ed anni, per uscire dall’attuale crisi e prevenirne di nuove;
  5. contribuire alla costruzione di un laboratorio a rete per offrire servizi integrati di qualificazione di nuovi prodotti/processi a supporto della fase di post-COVID-19, anche con l’obiettivo di scambiarsi le esperienze della gestione della crisi e mettere a fattor comune i benefici e i risultati conseguibili a livello regionale.

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