28 Apr 2020
Vertice Prefettura-sindacati e associazioni di categoria del settore agroalimentare sull’imminente stagione della raccolta nel territorio di Nardò e le misure anti-contagio
Mauro Fioretti, segretario generale Uila Lecce: “Prevenzione del rischio e controlli sono la priorità, gli enti bilaterali pronti a supportare lavoratori e aziende agricole e a fornire i dispositivi di sicurezza”
Si è tenuta oggi, 28 aprile, la videoconferenza indetta dalla Prefettura di Lecce e rivolta ai sindacati e le associazioni di categoria del settore agroalimentare, per parlare delle misure anti-contagio e del protocollo di sicurezza da mettere in atto in vista dell’imminente apertura della stagione della raccolta di prodotti ortofrutticoli nelle campagne di Nardò, dove come ogni anno è atteso l’arrivo dei lavoratori stagionali.
“La Prefettura – spiega Mauro Fioretti, segretario generale della Uila-Uil di Lecce, che ha partecipato all’incontro da remoto – ci ha comunicato le prime novità che riguarderanno il sistema di accoglienza dei migranti e il trasporto, alla luce dell’emergenza Covid-19 e della necessità di garantire la sicurezza per tutti i lavoratori. Per i controlli sarà allestito una sorta di triage per i braccianti fuori dal campo di raccolta e, inoltre, il numero massimo di braccianti che potrà lavorare all’interno del campo sarà sostanzialmente dimezzato, passerà da 300 a 150 lavoratori. Rispetto al problema dei trasporti, si sta valutando l’idea di utilizzare anche bici e mini-van, questi ultimi in misura più ridotta rispetto al passato”.
“Come Uila – prosegue Fioretti – abbiamo accolto con favore la convocazione del Prefetto, che ha ritenuto di comunicarci misure organizzative e operative importanti, che mirano alla salvaguardia dei lavoratori rispetto al problema della pandemia. Abbiamo sottolineato la necessità di conoscere in anticipo il fabbisogno lavorativo riferito alla stagione di raccolta e ribadito la disponibilità a supportare, attraverso gli enti bilaterali, i lavoratori e le aziende agricole anche attraverso la fornitura dei dispositivi di sicurezza. Si sta valutando anche la possibilità di un sostegno per gli affitti di alloggi, così come fatto negli anni passati, alloggi che rappresentano un’alternativa valida al campo di accoglienza sia in termini di sicurezza, sia perché in questo modo si favorisce l’integrazione dei braccianti agricoli stranieri all’interno del nostro tessuto sociale. Abbiamo anche ribadito – conclude – la necessità di coinvolgere con maggiore forza gli enti bilaterali all’interno della Sezione territoriale del lavoro agricolo di qualità e quindi nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, in questo più che in altri periodi”.