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Ripresa dei colloqui con i familiari nella Casa Circondariale di Lecce

A seguito della nota del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria dello scorso 14 maggio, nella Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce dal 25 maggio fino al 4 luglio (le decisioni potrebbero mutare in base all’andamento della situazione sanitaria locale e nazionale)  riprenderanno i colloqui dei detenuti e delle detenute con i loro familiari.

Al fine di garantire la massima sicurezza, i colloqui saranno organizzati in presenza, con videochiamate via Skype e colloqui telefonici e saranno così articolati:

n. 2 colloqui in presenza al mese, 1 ogni 15 giorni;

2 telefonate a settimana (3 nel caso dei detenuti che non fanno colloqui in presenza);

4 incontri su Skype al mese della durata di 30 minuti.

I colloqui, della durata di un’ora, si svolgeranno con un solo familiare (se minore di età comunque superiore a 14 anni) nelle salette destinate a quest’uso, nelle quali saranno presenti dei tavoli con barriere parafiato in plexiglass trasparente. 

I colloqui con gli avvocati continueranno a svolgersi su richiesta, via Skype, tutte le mattine, sabato incluso, e il mercoledì pomeriggio.

“Sappiamo tutti quanto le relazioni affettive con la famiglia rappresentino per le persone ristrette un aspetto fondamentale della loro vita – dichiara la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Maria Mancarellae quanto esse siano un bene umano particolarmente importante, capace di proteggere le persone detenute dai danni derivanti dalla carcerazione e sostenerle nella difficile situazione in cui si trovano, quanto insomma il sostegno della rete familiare rappresenti il caposaldo da cui ripartire una volta espiata la pena.

È importante perciò che il carcere si avvii verso la ripresa dei colloqui faccia a faccia con i familiari, se pur con le limitazioni imposte dalle regole previste per la sicurezza sanitaria.

Purtroppo, nel provvedimento del 14 maggio nulla è previsto ancora per il ritorno del volontariato in carcere, la cui assenza, lunga ormai più di due mesi, annulla la partecipazione alle tante esperienze formativo-ricreative, attive nel carcere di Lecce come in tutta Italia, e il rapporto con i volontari, primo e a volte unico autentico ponte tra il carcere e il mondo esterno.

Come Garante, in attesa di poter riprendere i colloqui nella Casa Circondariale, continuerò a comunicare con i detenuti tramite posta, con avvocati e familiari attraverso la posta elettronica e su appuntamento via Skype. A tutti i detenuti e alle detenute della Casa Circondariale di Lecce va il mio saluto, il mio sostegno, la mia vicinanza”.

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