28 Mag 2020
Amp Porto Cesareo e Torre Guaceto. Impegno sinergico sulle coste sabbiose a tutela delle Caretta caretta
Uomini e droni coordinati dal faunista Giacomo Marzano.
Le Aree Marine Protette, in quanto Istituzioni nazionali sin dallo loro istituzione svolgono un ruolo cardine nella gestione delle tartarughe marine nell’ambito dei territori di competenza, anche e soprattutto perchè sono Enti in grado di coordinare ed effettuare attività di ricerca e monitoraggio. Proprio in tale contesto l’AMP Porto Cesareo (Le) e la Riserva Nazionale di Torre Guaceto (Br) hanno aderito al piano nazionale per la conservazione delle tartarughe marine ed attuato numerosi protocolli e progetti ed iniziative per la loro tutela e diffusione delle buone pratiche per la loro protezione.
Come sarà facile immaginare, le operazioni di preparazione, sistemazione e pulizia delle spiagge, che anticipano ogni stagione estiva, possono rappresentare una minaccia per le eventuali nidificazioni di Caretta caretta. Per tale motivo la Regione Puglia nelle “Linee Guida” per la manutenzione stagionale delle spiagge, ha inteso delineare le opportune istruzioni operative per le operazioni di pulizia della spiaggia al fine di salvaguardare l’eventuale esistenza di nidi sugli arenili dei litorali costieri.
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo, come sopra detto, in sinergia con l’Area Marina Protetta Torre Guaceto e grazie al supporto professionale del biologo faunista Giacomo Marzano, proprio in questi giorni, ha redatto un piano particolareggiato di monitoraggio delle coste sabbiose con il fine di identificare tracce riconducibili ad una nidificazione di Caretta caretta, un intenso e particolare lavoro che ha previsto anche l’impiego di droni. Gli operatori dell’AMP Porto Cesareo e di Torre Guaceto, piloti APR in scenari standard ed in scenari critici, nei prossimi giorni continueranno il loro sorvolo delle spiagge e dei litorali. Un’attività che si sviluppo all’alba, prima dell’arrivo dei bagnanti, ed utile e necessaria a scorgere eventuali segnalati riconducibili ad una nidificazione magari avvenuta nella nottata. Il telerilevamento mediante l’impiego di speciali droni infatti si sta dimostrando molto utile per identificare fenomeni che agiscono su scala ridotta e supportare ed implementare le misure di tutela.