12 Giu 2020
Pandemia e vaccini. Ci ammaleremo per i vaccini che ci sono e non ci danno? Il caso Toscana
E’ noto che molti sevizi sanitari che devono essere erogati durante il periodo pandemico, se non sono legati al Covid-19, vengono rimandati. Ovviamente ci sono quelli urgenti che hanno continuato e continuano ad essere erogati. Ma chi e come stabilisce l’urgenza? Anche qui, ovviamente, è il personale sanitario a farlo.
Tutti conosciamo qualcuno che ha dovuto sospendere o rinviare delle terapie per questa situazione. Ogni caso, ovviamente, va valutato a sé, ma non sappiamo se questa valutazione individuale possa essere giudicata soddisfacente, per esempio, per chi facendo una chemio si è visto rimandare il tutto e quanto questo rimando possa aver influenzato psicologicamente su questa persona. OK, bisogna giocare all’ingrosso e, anche se non siamo in ambito di “immunità di gregge”, ci può sempre essere qualcosa che non funziona.
Chi scrive ha una figliola di 14 anni la cui efficacia dei vaccini contro varicella e papilloma-virus sono scaduti da tempo. L’appuntamento per farli era stato fissato ad aprile, ma le priorità in quel momento erano altre. Oggi, dove la smobilitazione d‘urgenza per il covid-19 è abbastanza diffusa (stiamo parlando della Toscana), si presume che si potrebbe procedere, invece non è così.
Dopo un’attesa telefonica di 45 minuti (quarantacinque), avendo chiamato nella fascia oraria che viene indicata come la più libera, una gentile centralinista mi ha fatto sapere che è ancora troppo presto per mettere in regola la ragazza i cui vaccini sono scaduti e quindi “richiami tra un po’”.
In attesa dei miei prossimi 45 minuti di attesa telefonica che nessuno mi paga e mi pagherà, mi viene spontanea una domanda: non è che in questa situazione per prevenire l’infezione da covid-19 (e in attesa di un vaccino che ci possa far dire con certezza che l’emergenza è finita), qualcuno ci rimette le penne perché non ha fatto i vaccini che invece ci sono?