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“I grandi Dialoghi nel web”: i poeti si confrontano con il tema della povertà

I loro versi inviati a Papa Francesco con gli auguri per un Natale rinnovato dalla solidarietà

di Alessandro Clementi

Natale si avvicina, ma quest’anno sarà un Natale diverso, quasi solitario. Un Natale per ripensare la vita, il passato, ma sopratutto il futuro di tutti noi! Molti auguri avranno il sapore di buoni propositi, di accostamento ai problemi degli altri, dei meno fortunati. L’ideatrice della Maratona poetica #igrandidialoghinelweb#, la poetessa e cultural promoter Anna Manna, ha raccolto, in un bellissimo fascicolo d’auguri natalizi su pergamene, le poesie edite ed inedite dei poeti che hanno preso parte su facebook alla Maratona sul tema “I POVERI”, svoltasi nella settimana precedente la Giornata mondiale della Povertà, voluta da Papa Francesco

Il fascicolo delle pergamene con impressi i versi dei poeti sulla Povertà sarà inviato al Santo Padre con gli Auguri di Natale. Un Natale particolare, forse un po’ in ombra per via delle poche luminarie, con le feste discrete obbligate dal coronavirus, ma rinnovato nella ricerca di Solidarietà e di Pace tra i popoli e gli uomini di buona volontà.

A un mese circa dalla Giornata mondiale dedicata al tema della Povertà, celebrata il 15 novembre scorso, il mondo si appresta a vivere le festività natalizie in un clima sociale e in un periodo storico particolare che richiama l’attenzione su una piaga dolorosa, ogni giorno più preoccupante. Al di là delle analisi sociologiche, storiche, politiche ed economiche, esiste uno spazio umano di sofferenza, ma anche di comprensione empatica, che forse solo gli artisti, e i poeti in particolare, riescono a raccontare.

L’idea di raccogliere su pergamane, come in uno scrigno prezioso, i versi di poeti famosi ed emergenti, dedicati alla “povertà” è scaturita dalla ventennale frequentazione della poetessa Anna Manna con le Pergamene, come veicolo di cultura e diffusione di poesia. E’ infatti lei l’ideatrice e organizzatrice del Premio “Le rosse Pergamene del Nuovo Umanesimo” che, strutturato in varie sezioni e tenuto in sedi prestigiose, ha conferito la Rosa rossa della Pergamena dell’amore – ideata da Alessandro Clementi e consegnata per la prima volta a Carla Fendi nella sala Biblioteca della Camera dei Deputati – a nomi insigni della cultura italiana, mettendo in luce anche nuove energie poetiche in persone poco conosciute.

Nel Natale del 2020 la Pergamena dell’amore è dedicata alla poesia che rende gli Ultimi protagonisti dei versi, i poveri degli averi del mondo ma ricchi nella speranza di un mondo nuovo, dove l’amore tra simili possa portare attenzione e solidarietà per tutti.

I Poeti che hanno partecipato alla Maratona poetica #igrandidialoghinelweb# intendono testimoniare attraverso la poesia la loro adesione e la loro presenza ideale attorno al grande e sofferto tema della povertà nel mondo. Svelano e propongono i loro versi come indagine e approfondimento psicologico ed etico su una tematica che investe non soltanto l’aspetto economico e sociale. Un tema che tocca il significato ed il senso della convivenza tra tutti i popoli secondo principi di civiltà, progresso, umanità!

Questi i Poeti che hanno partecipato con i loro versi alla Maratona: Liliana Biondi, Corrado Calabrò, Jole Chessa Olivares, Beppe Contini, Clara Di Stefano, Daniela Fabrizi, Marilena Ferrone, Rosa Giordano, Maria Rita Magnante, Anna Manna, Maria Morganti Privitera, Mario Narducci, Giuseppe Nasca, Lidia Popa, Eugenia Serafini, Vittoria Tomassoni.

Abbiamo rivolto alcune domande di approfondimento alla sociologa Elisa Manna, sorella e vivace interlocutrice culturale di Anna Mamma, ideatrice dei “Grandi Dialoghi nel web”, già vicepresidente del Comitato Media e Minori.

Secondo il suo parere, cosa vuol dire oggi essere poveri?

“Una cosa molto diversa rispetto al passato. I poveri, una volta, erano percepiti come una categoria a sé stante. Spesso il povero aveva una storia personale particolarmente complessa e problematica. Oggi quest’immagine si può sovrapporre a quelli che adesso chiamiamo “senza dimora”, poveri di risorse oltre che di denaro, legati alla vita sulla strada, nascosti negli androni dei palazzi, nei sottopassi, sui lungofiumi. Ma i poveri oggi sono molti di più. I nuovi poveri sono persone come noi, meno tutelate, che si ritrovano, in seguito alla perdita di un lavoro precario o part time, senza i soldi per pagare il mutuo o le bollette. Una tragedia che il Covid ha enormemente acuito.”

Esistono tanti bambini poveri?

“Sono un’enormità. Nel mondo i bambini poveri sono stimati in 320 milioni e il Covid, con il blocco dell’attività scolastica, ha rappresentato per molti di loro una tragedia, se si pensa che il pasto scolastico per molti di loro era l’unica occasione per mangiare.”

La povertà italiana si discosta in qualche modo dalla povertà nelle altre nazioni europee?

“Sì, perché – ad esempio – i giovani sono molto meno sostenuti rispetto ad altri Paesi, dove godono di sostegni che consentono loro di metter su famiglia, anche in assenza di un lavoro. Le politiche sociali, il welfare fanno la differenza. E anche le politiche per il lavoro e la famiglia.”

Ritiene che oggi la povertà sia vissuta ancora come una situazione di cui vergognarsi, oppure la crisi economica mondiale ha cambiato il concetto di povero? 

“Ci si vergogna molto di meno. Ci sono famiglie, ad esempio, che hanno redditi risicati che permettono loro solo di pagare il mutuo. Per mangiare si va alle mense della Caritas. Questo non vuol dire che non esistano resistenze e vergogna, e bisogna tenerne conto, perché la dignità della persona è un valore che non può essere ignorato.”

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