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Citymoda portavoce di un gruppo di marchi: limitazione alla libera concorrenza

A seguito del nuovo DPCM emanato lo scorso giovedì, durante i weekend con partenza dal 5 dicembre resteranno chiusi 3 punti vendita Citymoda, a Brindisi nel Brindpark e a Bari nel Bari Max e in Santa Caterina.

Tale chiusura è imposta perchè i parchi commerciali e centri commerciali sono stati equiparati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Le due tipologie si differenziano notevolmente in quanto la prima tipologia è caratterizzata da più strutture all’interno di un’unica superficie all’aperto; i centri commerciali invece sono le così dette “gallerie”, ovvero insieme di negozi all’interno di una grande struttura chiusa.

Creare assembramenti in luoghi non totalmente arieggiati è rischioso per la salute – afferma Giancarlo Fiore, titolare di CityModa -. Però i nostri negozi sono store ubicati in luoghi aperti. Ci sono ampi parcheggi e i clienti fanno la fila all’esterno, così come succede nei centri urbani. Da noi i rischi sono minori perché avendo spazi grandi, riusciamo a gestire meglio tutte le norme anticontagio. Gli ingressi sono contingentati, verificando la temperatura corporea di chi accede attraverso i termo scanner, obblighiamo tutti a indossare la mascherina, a mantenere il distanziamento, igienizziamo i capi dopo le prove e sanifichiamo gli ambienti. Tutte queste misure, da noi rispettate e utilizzate già dai mesi precedenti, hanno fatto si che il numero dei contagi nei nostri store sia zero”.

Facendosi portavoce di altri marchi quali Tata Italia, Nuovoarredo, Globo, Happy Casa, Unieuro, Media World, Euronics, Ovs e Senso Unico, il titolare di CityModa evidenzia un dannoso limite alla libera concorrenza. Il DPCM del 3 dicembre, che allenta la morsa sulle restrizioni, dà la possibilità ai negozi dei centri urbani di stare aperti nei weekend di dicembre. La chiusura dei parchi commerciali, strutture all’aperto,  porterà inevitabilmente la gente a concentrarsi nelle vie del commercio cittadino.

Con gli store dei parchi commerciali dobbiamo restare chiusi nei weekend del mese in cui il fatturato è maggiore, oltre a 15 giorni di gennaio con due finesettimana importanti per il commercio. Tra l’altro il prossimo weekend sarà lungo per via del ponte. E quindi sebbene si fossero create delle aspettative di allentamento sulle restrizioni, le condizioni del 50% dei nostri punti vendita sono peggiorate”.

Nonostante la crisi del periodo, il marchio diretto da Giancarlo Fiore tra l’altro, dopo il lockdown ha aperto due nuovi punti vendita, quello di Bari – Santa Caterina a maggio e quello di Surano, inaugurato il 26 novembre.

Usciti dal lockdown, nonostante il fatturato sia calato del 44%, siamo riusciti attraverso scontistiche e altre attività promozionali a migliorare la situazione. Con l’intento di pareggiare il fatturato entro fine anno, grazie a un’apertura lowcost, abbiamo scelto di inaugurare anche a Surano, dando così lavoro ad altri 15 dipendenti, che portano a circa 150 il numero totali degli addetti del marchio”.

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