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Area Marina Protetta Porto Cesareo. Bracconieri del mare beccati in flagranza.

Pescavano oluturie ed ostriche

L’incessante l’operato dei militari per la tutela dell’Area Marina Protetta “Porto Cesareo” non si ferma neanche durante le imminenti festività natalizie, anzi i controlli sinergici delle forze dell’ordine serrati ed intensificati, hanno portato a beccare in flagranza un gruppo di pescatori di frodo intenti a svolgere attività illegali che recano danno al fragile ecosistema marino. Già nelle prime ore del mattino l’occhio sempre attento e vigile del sistema di videosorveglianza dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo aveva constatato la presenza di diversi subacquei, intenti alla pesca di frodo con autorespiratori.

I sub perlustravano i fondali precisamente nel tratto di costa in Sant’Isidoro – Nardò, zona di riserva generale. Ad intervenire prontamente sono stati i militari della stazione dei carabinieri di Porto Cesareo, che hanno monitorato i movimenti anche da terra oltre che dai monitor di controllo dell’Amp, ed hanno atteso al varco i bracconieri al loro rientro a terra con il pescato. Sull’imbarcazione utilizzata c’erano ben 140 kilogrammi di oloturie ed addirittura 19 ostriche imperiali. Nonostante i vari interventi istituzionali negli scorsi per contrastare il fenomeno della pesca delle oloturie nelle acque Pugliesi destinati al mercato orientale, si continuano a registrare nuovi episodi. Con D.M. n. 13130 vige il divieto di pescare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di oloturie (cetrioli di mare). Le oloturie, ormai arrivate quasi a rischio estinzione per via di una pesca commerciale sfrenata per l’esportazione nei Paesi orientali, dove sono considerate cibo di lusso, sono indispensabili per l’ecosistema marino grazie alla loro capacità di ossigenare le acque e di depurare i fondali dalle scorie. È necessario preservare l’equilibrio dell’ecosistema marino tutelando dal più grande cetaceo al più piccolo essere vivente.  Per i due subacquei è scattata la denuncia ed il sequestro del pescato e delle attrezzature impiegate. Da evidenziare infine che il pescato sequestrato è stato rigettato in mare poiché ancora in vita. I pescatori di frodo denunciati erano di Leverano e Copertino

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