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PRIMO “BILANCIO DI GENERE” DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO

LE PERFORMANCE DELLE STUDENTESSE NETTAMENTE SUPERIORI A QUELLE DEGLI STUDENTI. MA I DATI DI OCCUPAZIONE E DI OPPORTUNITÀ DI CARRIERA INVERTONO QUESTO RISULTATO

In occasione della Giornata internazionale della donna, è stato presentato oggi, 8 marzo 2021, il primo “Bilancio di genere” dell’Università del Salento, strumento essenziale per realizzare la parità di genere e per integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche dell’Ateneo. La stesura del Bilancio è stata a cura di un gruppo di lavoro appositamente istituito dal Rettore Fabio Pollice e dal Direttore generale Donato De Benedetto e di cui hanno fatto parte, con il coordinamento della Delegata alle Politiche di genere Anna Maria Cherubini, le docenti Monica Mc Britton, Emanuela Ingusci e Claudia Sunna, i docenti Enrico Ciavolino e Andrea Ventura, le dottoresse Monica Croce, Sabina Mastrolia e Stefania Presicce. Ha collaborato il dottor Fulvio Signore. Ecco i principali dati emersi.

             I principali dati emersi sono stati presentati dalla professoressa Anna Maria Cherubini.

Studenti e studentesse

  • UniSalento ha circa il doppio di studentesse rispetto agli studenti.
  • La provenienza geografica di iscritti/e è quasi totalmente regionale (Puglia), ma la mobilità nei programmi di studio internazionali è elevata e rispecchia la composizione studentesca.
  • Una parte consistente di iscritti/e dichiara redditi al di sotto della soglia richiesta per la piena tassazione; una grandissima maggioranza non ha genitori laureati.
  • In controtendenza con i dati nazionali, si rileva una maggiore percentuale di laureate in discipline scientifiche.
  • La performance delle studentesse, in termini di voto e tempi di laurea, è nettamente migliore di quella degli studenti.
  • I dati su occupazione e retribuzione, tuttavia, non rispecchiano questo trend positivo di performance, confermando i divari a svantaggio delle donne riscontrati anche a livello nazionale.

Personale docente

  • Le donne sono circa il 41% del personale docente; la presenza femminile nella composizione del personale docente diminuisce all’aumentare del livello di carriera, fino a scendere al 20% nella prima fascia della docenza.
  • La scarsa presenza di donne nelle posizioni medie e apicali è ancora più evidente nelle discipline STEM.
  • Nonostante i miglioramenti osservati nell’ultimo anno della rilevazione, le donne sono sottorappresentate nella governance d’Ateneo.
  • Il “Glass Ceiling Index” di UniSalento evidenzia che le donne sono ancora più sottorappresentate nelle posizioni apicali di quanto lo siano nel gruppo delle università individuate nel benchmark, e più in generale negli Atenei italiani. La dinamica del reclutamento e delle progressioni di carriera degli ultimi anni non ha contribuito a riequilibrare il divario di genere.

Personale tecnico-amministrativo

  • Per quanto riguarda la composizione del personale tecnico amministrativo in servizio, si evidenzia parità di genere nel triennio 2017/2019 con una presenza femminile di poco inferiore al 50 per cento, con notevoli variazioni nell’ambito delle aree funzionali Amministrativa e Amministrativo-gestionale, Area Biblioteche e Area 02 CEL, che vedono una forte prevalenza di donne con percentuali superiori al 60%.
  • La presenza di donne cala decisamente nelle posizioni apicali (EP). Osserviamo che, sino al 2017, il legislatore aveva bloccato le progressioni verticali. Le nuove procedure sono state già inserite nella programmazione del fabbisogno di personale 2020-2022 e possono essere un’opportunità per riequilibrare la composizione per genere delle categorie apicali.
  • Le donne tendono a usufruire maggiormente del tempo parziale, così come dei congedi parentali. Tali dati indicano l’opportunità di adottare politiche più incisive per la valorizzazione delle professionalità femminili, da affiancare all’incentivazione degli strumenti di conciliazione vita-lavoro.

Conclusioni

         «La lettura incrociata dei dati relativi al reddito e alle condizioni sociali delle famiglie di origine, all’occupazione e alla provenienza degli studenti e delle studentesse», ha concluso la professoressa Anna Maria Cherubini, «confermano il rilevante ruolo che UniSalento svolge sul territorio in termini di crescita culturale e sociale complessiva della comunità salentina. Questo vale in particolare per le donne, che in maggioranza studiano restando sul territorio e che, grazie al titolo acquisito, hanno comprovate migliori opportunità di occupazione. Il mercato del lavoro regionale e italiano, purtroppo, continua però a essere più difficile per le donne: stipendi più bassi, carriere più lente, fragilità lavorativa sono caratteristiche soprattutto degli impieghi femminili. L’Università può agire, all’interno, in termini di formazione specifica, orientamento e potenziamento dei talenti individuali e, all’esterno, contribuendo a costruire una cultura lavorativa che tenga in conto quella di genere come variabile cruciale».

          «Il Bilancio di genere è uno strumento di ulteriore conoscenza della macchina amministrativa universitaria, che si affianca a strumenti come il Piano strategico e il Bilancio sociale», ha detto il Direttore generale Donato De Benedetto, «Occorre che il nostro Ateneo sappia cogliere le opportunità offerte da questa conoscenza, guardando con occhi critici la “fotografia” del nostro Ateneo e definendo gli obiettivi sociali di carattere pratico anche alla luce dei contenuti dei documenti di programmazione e rendicontazione. L’obiettivo a medio termine è l’integrazione del Bilancio di genere con il Bilancio di Ateneo, per l’adozione di un approccio di genere nella pianificazione e nella rendicontazione delle risorse finanziarie».

             «Descriviamo il presente per costruire il futuro, coscienti della direzione verso la quale vogliamo muoverci», ha commentato il Rettore Fabio Pollice, «e cioè la costruzione di un’università inclusiva, nella quale ogni diversità è considerata ricchezza, nella quale si possa mettere in valore la specificità di ogni singola persona. Questo Bilancio è anche un messaggio verso l’esterno: è importante per la nostra comunità accademica e per l’intero territorio perseguire e raggiungere la parità di genere».

             Nel corso dell’incontro, sono intervenute anche la Presidente del CUG – Comitato unico di garanzia dell’Ateneo Monica McBritton, la coordinatrice del progetto “CALIPER – Linking research and innovation for gender equality” Rosaria Rinaldi, la Presidente del CUG dell’Università di Bari “Aldo Moro” Aurora Vimercati e la professoressa Elisabetta Camussi, docente di Psicologia sociale all’Università di Milano Bicocca e già componente della task force Colao.

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