16 Mar 2021
LO STILISTA, COSTUMISTA E ARTISTA SARDO ANTONIO MARRAS OSPITE DEL QUINTO TALK ONLINE DEL PROGETTO LEANDRO 40
Mercoledì 17 marzo alle 18 in diretta su Facebook lo stilista, costumista e artista sardo Antonio Marras sarà il protagonista del nuovo appuntamento online di Leandro 40. L’iniziativa, ideata e realizzata dall’associazione Variarti per celebrare i quarant’anni dalla scomparsa dell’artista salentino Ezechiele Leandro, a cura del docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania e curatore d’arte contemporanea Lorenzo Madaro, della storica dell’arte Brizia Minerva e dell’architetto Pietro Copani in collaborazione con Castello di Copertino, Museo Castromediano e Pinacoteca Francescana di Lecce con il progetto grafico di Marco Spinelli, rientra nell’ambito del progetto “Alchimie – la Distilleria De Giorgi residenza artistica di comunità“.
In questo quinto talk, Antonio Marras, dialogando con Lorenzo Madaro, racconterà la sua storia di stilista e artista visivo e realizzerà “live” alcune opere ispirate al mondo primitivo e arcaico di Ezechiele Leandro. L’artista salentino (10 aprile 1905 – 17 febbraio 1981) era un visionario e attraverso la sua ricerca artistica ha creato nuovi mondi tutti da decifrare. Il suo Santuario della Pazienza, grande giardino che si trova in via Cerundolo a San Cesario di Lecce, è popolato da centinaia di sculture in cemento e materiali di risulta, assemblati con un preciso ordine, guardando alle sacre scritture ma anche al profano, con accenti tragici e ironici. Antonio Marras nasce nel 1961 ad Alghero in Sardegna, terra che segna profondamente la sua cifra stilistica. Nel 1999, a Milano, il suo primo prêt-à-porter: la collezione racchiude tutti gli elementi che compongono la sua poetica. C’è sempre un filo conduttore, i legacci rossi e il gusto del contrasto colto: le bruciature sui tessuti preziosi, garze stramate e ricami suntuosi, orli a vista e broccati uniti alla percezione della contemporaneità. La sperimentazione persiste nelle linee “Laboratorio” e “Serie Limitata” non proprio prêt à porter, non proprio couture. Nel 2003 viene invitato dal gruppo francese LVMH a diventare direttore artistico della maison Kenzo, compagna di viaggio fino al 2011. Nel 2007 nasce la seconda linea “I’m Isola Marras”. Un vero e proprio “mondo Marras” più immediato e decodificato. A Milano realizza il suo headquarter ma si ostina a vivere in Sardegna, in una grande casa-laboratorio dove trova creatività e ispirazione. Tra le mostre più significative, quella del 2016 in Triennale a Milano, a cura di Francesca Alfano Miglietti.
L’ultimo talk è in programma mercoledì 24 marzo (ore 18) con i percorsi raccontati da Luigi Negro (Lu Cafausu), Mauro Marino (operatore culturale del Fondo Verri di Lecce), Rachele Fiorelli (storica dell’arte) e Rita Ferlisi (storica dell’arte, Soprintendenza BB CC AA, Agrigento). A causa delle nuove restrizioni anticovid19 è al momento rinviata l’inaugurazione di “Visioni_Leandro 40”, mostra prevista negli spazi della Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce.
Ezechiele Leandro è nato a Lequile, in provincia di Lecce, nel 1905. Trovatello, cresce in una famiglia di contadini e viene riconosciuto dalla madre naturale solo undici anni dopo. Lavora come pastore ed è poi trasferito nel convento dei frati francescani del paese, dove acquisisce una cultura profondamente religiosa, entrando in contatto con l’iconografia cristiana. Nei primi anni Trenta lavora come cementista: l’esperienza risulterà poi fondamentale nel corso della sua attività artistica. Nel 1932 si sposa e si trasferisce nella vicina San Cesario, dove inizia a installare le prime sculture nel giardino della sua abitazione. Le difficoltà economiche lo spingono a trasferirsi dapprima in Africa e poi in Germania, dove lavora in miniera. Al ritorno si arruola, dopodiché lavora come ferrivecchi. Nel 1955 si trasferisce in via Cerundolo: nel giardino adiacente alla casa impianta le sue sculture e due anni dopo dipinge la prima tela, un San Giorgio e drago. Nel 1962 avvia i lavori per il concepimento del Santuario della Pazienza, il grande giardino popolato da centinaia di sculture in cemento e materiali di risulta, assemblati con un preciso ordine, guardando alle sacre scritture ma anche al profano, con accenti tragici e ironici. La struttura del Santuario – inaugurato nel 1975 e vincolato dal Mibact nel 2014 – è scandita da navate e anfratti, oggi in uno stato di conservazione precario dovuto anche ad atti di vandalismo e incuria. L’attività espositiva degli anni Settanta è molto intensa, così come gli omaggi che gli sono stati tributati dopo la sua morte, avvenuta nel 1981. È dell’estate 2016 la prima retrospettiva completa sulla sua opera, promossa dal Mibact.
Il progetto Alchimie, sostenuto da Fondazione con il Sud, è promosso dal Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco e da Astràgali Teatro, in collaborazione con il Comune di San Cesario di Lecce e in partenariato con Iti – Unesco Worldwide, Espéro, Teatro dei Veleni, Teatro Zemrude, VariArti, NovaVita, Libera, CPIA Lecce. Uno dei più interessanti e imponenti monumenti dell’archeologia industriale pugliese e meridionale, è infatti un luogo aperto al teatro, all’internazionalizzazione della scena, alla formazione d’eccellenza e all’inclusione sociale.