17 Mar 2021
SANTU LAZZARU E DINTORNI
Un viaggio tra canti e riti della Settimana Santa nel Salento dalla rassegna di Cutrofiano
a cura di Antonio Melegari con scritti di Giuseppe Botrugno, Giuseppe Cesari, Luigi Chiriatti, Imma Giannuzzi, Simone Giannuzzo, Giovanni Leuzzi, Massimo Manera, Totò Matteo, Antonio Melegari
La Passione, Santu Lazzaru e più in generale il repertorio di canti devozionali della Settimana Santa costituiscono uno dei pilastri più antichi e genuini della tradizione popolare e della cultura contadina del territorio salentino. La vita nelle comunità a base agricola-pastorale era scandita dai grandi avvenimenti rituali: fra questi la Pasqua, con la sua liturgia complessa e piena di simbolismi, quali morte e rinascita-resurrezione, che simboleggiano da sempre il risveglio della natura, il passaggio dall’inverno alla primavera. Allora i nostri contadini smettevano i panni di duri lavoratori della terra per indossare quelli di finissimi cantori, in questo caso de I Passiùna tu Cristù e Santu Lazzaru.
Fin dal 1991, Cutrofiano ha intrapreso un percorso di recupero e valorizzazione della memoria dei canti pasquali con l’istituzione della rassegna “Lu Santu Lazzaru”. Lo stimolo venne per intuizione di alcuni amministratori dell’epoca, per il lavoro di ricerca, documentazione e riproposta di diversi cultori tra cui Giorgio Di Lecce, Luigi Chiriatti, Daniele Durante, Luigi Mengoli e per la straordinaria presenza di cantori come Uccio Bandello, Uccio Aloisi, Narduccio Vergaro, Giovanni Avantaggiato, i fratelli Serra e Lolli. Le diverse amministrazioni succedutesi negli anni hanno poi saputo garantire continuità all’evento, che oggi si qualifica come una delle rassegne più importanti del periodo pasquale. Intanto il testimone è passato nelle mani di Antonio Melegari, operatore poliedrico e appassionato, musicista consapevole che ha curato quest’antologia celebrativa per i trent’anni della rassegna.
Il volume ospita i contributi di Giuseppe Botrugno, Giuseppe Cesari, Luigi Chiriatti, Imma Giannuzzi, Simone Giannuzzo, Giovanni Leuzzi, Massimo Manera, Totò Matteo; tutti protagonisti che da diverse angolature, ognuno nel proprio ruolo, offrono una ricostruzione puntuale e appassionata dei riti della Settimana Santa a Cutrofiano e più in generale nel Salento. Scopriamo così i retroscena della rassegna cutrofianese e come questa dialoghi con l’artigianato figulino; l’essenza de Lu Santu Lazzaru e de La Passione grica; i diversi riti religiosi e pagani (cuaremma e coddhura) e ancora le origini del festival “Canti di Passione”, che partono proprio da Cutrofiano e Sternatia per poi allargarsi a tutta la Grecìa salentina.
Il cd allegato contiene 32 brani, divisi in 9 sezioni tra documenti storici, riproposte e canti originali di interpreti come Rocco De Santis e Antonio Castrignanò. Si può così ascoltare Lu Santu Lazzaru e I Passiuna tu Christù nelle versioni di vari paesi e cantori. Il disco però abbraccia un vasto repertorio di cantidel periodo, religiosi e non, attingendo a materiali già editi, registrazioni dal vivo e inediti, offrendo uno spaccato del canto di passione del territorio.
Completa l’opera un reportage fotografico di Daniele Coricciati che documenta il rituale de Lu Santu Lazzaru portato di casa in casa dalla compagnia Melegari-Stefanizzi la notte tra il Sabato e la Domenica delle Palme.
Il documentario Santu Lazzaru e dintorni… realizzato da Meditfilm per la regia di Fabrizio Lecce, proposto come contenuto extra, è un viaggio tra i riti della Settimana Santa nel Salento, attraversando la tradizione, i luoghi e le usanze nelle notti che precedono la Domenica delle Palme.
Dal libro
«La notte tra il Sabato e la Domenica delle Palme per noi è una notte magica nella quale si aggiungono altri amici musicisti e appassionati per vivere insieme a noi questa magnifica esperienza. Portare il canto in giro anche in trenta/quaranta persone ed essere ospitati nelle case non è semplicissimo proprio per via del numero consistente, ma tutti ci aspettano, ci aprono le porte e ci accolgono nel migliore dei modi. Le tavole imbandite profumano di tradizione: formaggi, salumi, peperonate, pitte, pezzetti di cavallo al sugo, “unguli” (fave verdi), uova sode, dolci, vini e grappe caserecce e tanto tanto altro… fino ad arrivare alle prime luci del mattino, sfiniti ma
con un altro carico di bellissimi ricordi» (Antonio Melegari).
«La poesia popolare grica raggiunge una delle più alte espressioni nelle vicende che narrano la vita e la morte di Cristo. Tutti i linguaggi espressivi di una cultura, canto, poesia, teatro, si sintetizzano in questo dramma umano-divino, essenza stessa del divenire. In questi canti si contemplano gli ultimi istanti della vita di Gesù. Solo di fronte alla morte, solo nella condizione umana, con la propria responsabilità e tragica consapevolezza che l’essenza umana contempla la morte. Nella Grecìa salentina il Canto di Passione ha resistito al tempo e alle mode, consegnandoci, attraverso il suo svolgimento liturgico, l’essenza del divenire umano» (Luigi Chiriatti).
Kurumuny Edizioni
Kurumuny (dal grico “germoglio di ulivo”), nasce nel 2004 nel cuore nella Grecìa Salentina. La disponibilità del vasto archivio sonoro e di immagini di Luigi Chiriatti, ricercatore fin dagli anni Settanta, fondatore della casa editrice e oggi direttore artistico del festival La Notte della Taranta, ha permesso a Kurumuny si specializzarsi in ambiti quali l’etnomusicologia, grazie alle monografie sui grandi cantori del Salento, o di indagare a fondo riti e miti del Sud Italia. Tra i principali campi di interesse della casa editrice e discografica figurano il racconto dei territori attraverso le testimonianze orali dei popoli che li abitano, la documentaristica e le scienze sociali, la narrativa e la poesia, la world music. Kurumuny pratica un’editoria lenta, di qualità. Ogni libro rappresenta il frutto di un processo condiviso, un’opportunità unica di crescita e conoscenza per un’umanità nuova e in movimento.
Sud Ethnic
L’associazione culturale Sud Ethnic con sede a Cutrofiano (LE), sin dalla sua costituzione ha come obiettivo principale quello di tramandare alle nuove generazioni le proprie tradizioni, esportandole oltre i confini salentini e facendole talvolta incontrare con altri stili musicali. L’associazione dal 2011 è ideatrice e promotrice de “Li Ucci festival” dedicato ai tre cantori del Salento, Uccio Aloisi, Uccio Bandello e Narduccio Vergaro, il quale diviene un contenitore di eventi culturali in cui gli spettacoli musicali sono accompagnati da mostre artistiche, seminari, bike-tour per la scoperta del territorio. Nel 2013 è nata “Li Ucci Orkestra”, un’ensemble di oltre 20 musicisti giovani uniti dalla voglia di mettere a frutto in note e in musica gli insegnamenti e la tradizione lasciati in eredità dai cantori salentini.