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LE STRUTTURE EDUCATIVE PER MINORI PROCLAMANO PER VENERDI’ 28 MAGGIO UNO STATO DI AGITAZIONE CONTRO L’INERZIA DELLA REGIONE PUGLIA

Da settembre 2020 le strutture che operano nei servizi educativi non percepiscono il cofinanziamento pubblico

Vane le sollecitazioni rivolte all’assessorato regionale al Welfare e gli appelli di migliaia di famiglie pugliesi

Proclamato, per venerdì 28 maggio, uno stato di agitazione da Confcooperative Federsolidarietà Puglia e altre associazioni di categoria delle strutture educative per minori, che da mesi rivolgono all’assessorato al Welfare della Regione Puglia sollecitazioni per poter procedere alla regolare fatturazione dei voucher di conciliazione e permettere a migliaia di donne e uomini che operano nei servizi educativi di percepire il giusto stipendio.

«Il 28 maggio le strutture socioeducative accreditate presso la Regione Puglia, asili nido, centri educativi per l’infanzia, ludoteche, hanno indetto uno stato di agitazione. La Regione Puglia – afferma Carla Calabrese, vicepresidente di Confcooperative Federsolidarietà Puglia – è stata più volte interpellata perché pagasse i buoni servizio con una procedura di urgenza in grado di permettere il pagamento degli stipendi agli oltre 5mila lavoratori che operano nelle nostre strutture. Forniamo servizi a oltre 15mila minori, ma da settembre 2020 non riceviamo i soldi dalla Regione Puglia e non riusciamo più a pagare gli stipendi. Molte strutture nei prossimi giorni saranno costrette a chiudere. Chiediamo alla Regione Puglia che vengano riconosciute immediatamente le somme dovute alle strutture. Il 28 maggio proprio per questo motivo – conclude – saremo sotto la Presidenza della Regione Puglia per chiedere al Presidente Emiliano di risolvere con urgenza questa situazione non più sostenibile».

Sono 500 le strutture educative coinvolte come Asili Nidi e Centri Socioeducativi, che erogano i servizi in totale assenza di pagamenti pubblici dal primo settembre 2020. Strutture essenziali per la ripresa demografica, sociale, educativa ed economica del Paese e per l’incremento del lavoro femminile. In Puglia i servizi educativi a gestione non profit accolgono circa 15mila minori. Annunciata anche una manifestazione dinanzi alla Presidenza della Regione Puglia: le associazioni auspicano una rapida soluzione per la situazione pregressa, augurandosi al contempo che la Regione Puglia pianifichi l’impegno dei fondi derivanti dal PNRR e dal POR 21/27 per gli anni a venire

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