29 Gen 2013
VIE “FUOR DI MANO” O “FUORI DAL TEMPO”?
Sì, è vero, ci ritroviamo sempre a parlare di difesa della percezione della città, di educazione alla bellezza e di bene comune come obiettivo concreto di sviluppo, eppure ancora ci arrivano immagini allucinanti !
Antonio manda queste foto e l’ Osservatorio sulla città, pubblicandole, aggiunge: “Ci stanno proprio facendo abituare a tutto!
Più difendiamo e descriviamo i nostri tesori, concentrandoci sulla sublime traduzione della nostra cultura, in pietra:
e ancora ci confrontiamo con maggioranze confuse e opposizioni senza alternative valide possibili; il paese è ridotto allo stremo!
Ma pensateci un po’; chi vorrebbe mai farsi rappresentare da queste foto? Eppure è questa la realtà! Tante grandi speranze dei cittadini per le parole, le promesse, i titoli, le medaglie e poi?
Si rimane immobili e ammutoliti sulla ‘normale’ amministrazione del nostro bene comune che necessita solo di manutenzione conseguente a regole inderogabili sulla qualità degli interventi di ripristino.
Cercando con fatica di cogliere sempre il lato positivo delle situazioni potremmo ipotizzare che questo forse è l’equivoco delle città ”elette”. Possiedono infatti contemporaneamente le due facce, perlopiù costantemente controverse, allora Nardò come Giano bifronte? Più o meno. E come sempre, ne parlammo in “ere” passate:
http://www.lavocedinardo.it/voce2005/voce5-2005pdf/Pagina%2011.pdf
Noi dell’Osservatorio sulla città, naturalmente continuiamo ad andare avanti con i fatti ‘reali’ e, aumentando i lettori, gli appassionati e i collaboratori, riceviamo materiale e notizie.
Agli indifferenti, agli ignavi, agli ammutoliti dagli interessi spiccioli e a quelli che si accontentano di molliche cadute, ai gruppi ‘chiusi’ e peggio a quelli del: “tengo famiglia”, diciamo che Nardò avrebbe bisogno di più consapevolezza e un po’ di coraggio anche e soprattutto per il futuro delle prossime generazioni.
Comunque per ora Nardò attende.