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Diritto all’oblio per i malati oncologici: istituzioni e associazioni di pazienti insieme per trasformare il disegno di legge in norma attuativa

1milione di italiani guariti dal tumore non hanno nessun diritto di mutui, di assicurazioni sulla vita e il diritto ad adozioni.

 “Io non sono il mio tumore”. Lo ripetono a sé stesse le persone che hanno incontrato il tumore nella loro vita e lo vorrebbero ribadire tutte quelle volte che si trovano davanti a chi rivolge loro la domanda “Signora, ha avuto un tumore?”, in procinto di accendere un mutuo, di ottenere un’assicurazione per la vita o di chiedere l’adozione di un bambino.  

La Senatrice Paola Boldrini, Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato ha presentato in Senato, nella Sala dei Caduti di Nassirya, il disegno di legge sul diritto all’oblio per i pazienti oncologici

Il disegno di legge n. 2548 recante “Disposizioni in materia di parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche”, introduce il diritto all’oblio per gli ex pazienti malati di tumore e poi guariti. Nel nostro Paese sono 3.600.000 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore e più di un terzo è guarito (25-30%). Con questo testo normativo tutte le persone che abbiano effettuato l’ultimo trattamento attivo in assenza di recidive da dieci anni e guarite, hanno quindi diritto all’oblio: in caso di stipula di mutui, contratti e assicurazioni le informazioni relative alla patologia oncologica non possono essere più utilizzate ai fini del calcolo del rischio o della solvibilità.

Secondo i dati di AIRTUM – Associazione Italiana Registri Tumori, in Italia al 2020 erano più di 3.600.000 le persone vive che avevano avuto una diagnosi di tumore (il 6% della popolazione), un numero che sta aumentando di anno in anno (del 3%) sia perché aumenta la quota delle persone over 65 – e aumenterà nei decenni successivi – sia perché in questa fascia di età è maggiore l’incidenza dei tumori negli uomini e nelle donne. Altri dati: il 50% delle nuove diagnosi di tumori maligni fatte nel 2020 hanno riguardato gli ultra 70enni. A questo si associa il fatto che, grazie ai progressi diagnostici e terapeutici, aumenta la sopravvivenza di queste persone che hanno avuto una diagnosi di tumore e le loro esigenze devono essere ascoltate, affrontate e risolte. Chi sono? Uomini che hanno avuto un carcinoma della prostata e del colon retto soprattutto, e donne che hanno avuto un tumore al seno o al colon retto. Una grossa fascia è rappresentata da persone che hanno avuto una diagnosi da oltre 10 anni (1,5 milioni). Infine, il 27% può essere considerato guarito. 

Questo disegno di legge è un segnale importante di civiltà”, secondo la Senatrice Paola Boldrini. “È un obiettivo molto importante in quanto riconosce il diritto all’oblio per le persone che si sono ammalate di tumore e che sono anche guarite. L’evoluzione scientifica e quella sanitaria portano ad avere sicuramente un risvolto positivo in queste patologie e quindi è giusto riconoscere quei diritti che vengono ricompresi nei diritti del paziente che è guarito, ma che nelle leggi vigenti attualmente non sono ricompresi. Nel redigere questo testo di legge ci siamo ispirati alle richieste del Cancer Plan for Europee e al contenuto di una risoluzione recentissima del Parlamento europeo che chiede alla Commissione europea determinate azioni e fra queste ce ne sono di importantissime, come quelle al paragrafo 125 che chiede proprio agli stati membri di legiferare sul diritto all’oblio e di farlo con dei tempi precisi. Il Parlamento europeo chiede infatti alla Commissione che gli stati membri possano legiferare entro il 2025. Si tratta di una strategia globale e di una opportunità di adeguarsi da parte del nostro Paese. Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo hanno già legiferato in merito al diritto all’oblio”.

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