9 Nov 2022
STAVOLTA IL PNRR FA RICCA NARDÒ SUL DIGITALE, ARRIVANO ALTRI 671 MILA EURO
Cloud, identità digitale, pagamenti. I servizi del Comune veloci, da casa e da smartphone
Entro pochissimo, ormai, anche per i servizi erogati dal Comune si potrà fare tutto o quasi da casa, dallo smartphone, in modo facile e veloce. Nardò, infatti, incassa oltre 671 mila euro di fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per la cosiddetta “PA digitale” e diventa così una delle città pugliesi protagoniste della transizione digitale. Il Comune neretino, infatti, è quello che dal Pnrr ha ricevuto più fondi di tutti in provincia di Lecce sul fronte della PA digitale ed è ai primi posti (tredicesimo) della graduatoria pugliese. Si tratta di risorse preziosissime sugli investimenti 1.2 (“Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud”) e 1.4 (“Servizi digitali e cittadinanza digitale”) che rispettivamente aiuteranno l’ente a implementare la migrazione di sistemi, dati e applicazioni verso servizi cloud qualificati e, in generale, a migliorare la qualità dei servizi digitali offerti ai cittadini.
“Il Comune diventa centro di innovazione – annuncia con orgoglio il sindaco Pippi Mellone – che genera investimenti e migliora la qualità della vita di tutti i cittadini. Con queste innovazioni e queste progettualità Nardò si conferma una città ideale per gli investimenti da parte di ogni tipo di impresa e di tanti cittadini italiani e stranieri che la scelgono come miglior luogo nel quale vivere, investire e guardare al futuro. Il dato numerico, ormai consueto, con Nardò prima nel Salento nella capacità di ottenere finanziamenti, conferma l’impegno, la dedizione e la bravura di tutta la mia squadra e della struttura tecnica”.
“È chiaro ormai a tutti – spiega l’assessora all’Innovazione Tecnologica e ai Linguaggi digitali Sara D’Ostuni – che questi sono anni cruciali per la pubblica amministrazione, che dopo la transizione digitale sarà completamente diversa da quella lenta, incapace di comunicare e sostanzialmente inefficiente di oggi. Entro il 2026, com’è noto, l’80% dei servizi pubblici essenziali dovrà essere erogato online. Dalla domanda di contributi all’iscrizione a scuola, dalla richiesta di accesso agli atti al pagamento di una contravvenzione, fino al pagamento della mensa scolastica, tutto sarà online, facile e veloce. Una sfida meravigliosa, che abbiamo accettato e stiamo affrontando alla grande”.
Nel dettaglio, arrivano 252 mila 118 euro dalla misura 1.2 che sostiene la migrazione al cloud e quindi il miglioramento della qualità dei servizi erogati e la sicurezza di servizi e processi. Il cloud, infatti, abilita il settore pubblico ad offrire servizi efficaci per cittadini ed imprese oltre che per i dipendenti della stessa PA. Con risparmi significativi da reinvestire nello sviluppo di nuovi servizi e con un miglioramento dell’efficienza energetica delle infrastrutture della PA (e maggiore sostenibilità ambientale grazie alla dismissione dei data center meno efficienti).
Arrivano, poi, 14 mila euro dalla misura 1.4.4 “Adozione identità digitale” per favorire l’adozione dell’identità digitale (Sistema Pubblico di Identità Digitale, SPID, e Carta d’Identità Elettronica, CIE) e dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR). SPID e CIE consentono alle amministrazioni di abbandonare i sistemi di autenticazione gestiti localmente, permettendo di risparmiare risorse (in termini di lavoro e costo necessari per il rilascio e la manutenzione delle credenziali) e offrire un accesso sicuro, veloce e omogeneo ai servizi online su tutto il territorio nazionale. Con ANPR, invece, le amministrazioni possono dialogare in maniera efficiente tra di loro, avendo a disposizione un punto di riferimento unico di dati e informazioni anagrafiche, dal quale poter reperire informazioni certe e sicure per poter erogare servizi integrati e più efficienti per i cittadini. Per la PA significa guadagnare in efficienza superando le precedenti frammentazioni, ottimizzare le risorse, semplificare e automatizzare le operazioni relative ai servizi anagrafici, consultare o estrarre dati, monitorare le attività ed effettuare analisi e statistiche.
Arrivano 124 mila 187 euro dalla misura 1.4.3 “Adozione pagoPA e app IO” per accelerare l’adozione di pagoPA, la piattaforma digitale per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni, e dell’app IO quale principale punto di contatto tra enti e cittadini per la fruizione dei servizi pubblici digitali. pagoPA consente alle amministrazioni di gestire gli incassi in modo centralizzato ed efficiente, offrendo sistemi automatici di rendicontazione e riconciliazione con un significativo risparmio in termini di risorse, tempi e costi e assicurando un servizio migliore ai cittadini. IO permette alle amministrazioni locali o nazionali di raccogliere tutti i servizi, le comunicazioni e i relativi documenti in un unico luogo e di interfacciarsi in modo semplice, rapido e sicuro con i cittadini.
Infine, arrivano 280 mila 932 euro dalla misura 1.4.1 “Esperienza nei servizi pubblici” per migliorare l’esperienza dei servizi pubblici digitali definendo e promuovendo l’adozione di modelli collaudati e riutilizzabili per la creazione di siti internet e l’erogazione di servizi pubblici digitali. Rafforzando la fiducia nelle istituzioni, garantendo servizi digitali di qualità, ottenendo un risparmio di risorse.