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Al via la mostra “Festa Effimera”

Domani 18 dicembre, dalle ore 18, nell’ex chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce

Un nuovo progetto espositivo – a cura del Polo biblio-museale di Lecce, che ha appena fatto tappa a Parigi alla Maison Italienne – valorizza il genius loci della Puglia, la sua capacità di pensare alla festa popolare come a una grande macchina scenica in cui tutto si unisce in un unico flusso vitale e antropologico: il sacro e il profano, le singolarità e la comunità, il movimento e la meditazione. 

Festa Effimera è promosso da Regione Puglia e Polo biblio-museale di Lecce con Fondation Hellenique, Maison Italienne di Parigi, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Teatro Pubblico Pugliese, Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce e Provincia di Lecce, in collaborazione con Fondazione “La Notte della Taranta” e Comune di Soleto. 

L’inaugurazione sarà avviata da un breve concerto della banda popolare; alle ore 19.00 performance di chitarra con Enrico Baldassarre, seguirà il duo chitarra-mandolino di Enrico e Flavio Baldassarre con un omaggio alla musica popolare salentina. 

L’idea di festa è strettamente connessa al concetto di effimero, ma non è in questo senso che abbiamo voluto associarlo nel titolo di questa mostra speciale di Franco Baldassare.

Il progetto è stato pensato tra la Grecìa Salentina, dove l’artista vive e lavora, Lecce e Parigi che ospiteranno la mostra. 

Nella capitale francese la mostra è ospitata dalla Maison de l’Italie nel contesto della Città Internazionale Universitaria in collaborazione con la Maison Ellenique.

“L’arte di Baldassarre – dichiara Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce – nella sua rappresentazione della festa tiene insieme le radici identitarie della minoranza Grika e l’universalità del linguaggio della musica, della danza, del circo. La festa appunto: quella dionisiaca, quella rinascimentale, quella barocca e quella popolare che l’artista sublima nei suoi spartiti cromatici e nelle forme delle sue sculture”.

In questa mostra e nell’arte di Baldassarre il concetto di effimero si proietta come un’ombra sinistra sul futuro dell’umanità: oltre le coloratissime scenografie della festa, oltre lo sfarzo, oltre i clown e le ballerine, i musicanti, le giostre, oltre l’allegria contagiosa, si prospetta la fine di una cultura, di una tradizione e di una lingua.

La ciclicità della festa che scandisce il tempo della comunità e i suoi riti è interrotta e forse distrutta per sempre dalle regole della società dello spettacolo e dell’industria dei media che tutto assimila e tutto consuma.

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