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RcAuto: lo scandalo delle “perizie delivery”. Lo “Sportello dei Diritti” per i danneggiati e i periti assicurati e contro le perizie “fatte in casa” e da rider a domicilio

Intervengano IVASS e CONSAP

Il mondo della RcAuto vive una crisi di competenze e di qualità da anni e lo “Sportello dei Diritti è da anni in prima fila a tutela di danneggiati, vittime della strada e assicurati ma, anche del mondo “sommerso” di lavoratori e professionisti che orbita intorno al sistema assicurativo per denunciare questa decadenza che va a discapito di chi subisce le conseguenze dei danni, dei tecnici che li tutelano ma anche di quelli che contribuiscono quotidianamente con il loro lavoro all’andamento e alla correttezza del mercato e solo a favore del profitto delle compagnie assicurative. Quando abbiamo denunciato ciò che sarebbe accaduto con le annunciate “rivoluzioni copernicane” dell’introduzione del famigerato “indennizzo diretto” e dell’esternalizzazione dei servizi liquidativi, sapevamo che ad essere colpite sarebbero state tutte queste categorie e che eravamo solo all’inizio di un cambiamento che avrebbe portato l’annichilimento di un sistema tutto sommato equilibrato nel quale, con la scusa dell’abbassamento delle “tariffe” assicurative, si poteva provare e fare di tutto. Ma al limite non c’è peggio. E a segnalare quanto sta accadendo in questo momento storico fa quasi accapponare la pelle di chi vive questo mondo quasi dall’introduzione della Rca obbligatoria. Le ultime trovate sono quelle delle perizie “fatte in casa” nate nel periodo d’emergenza da “Covid – 19” e, udite udite, quelle da parte di rider. Si, i fattorini delle perizie. Le prime si svolgono a mezzo app o videoperizie da remoto a mezzo delle quali è il danneggiato stesso a fotografare o videoriprendere il proprio veicolo e a trasmetterne i contenuti digitali alle compagnie o società all’uopo dedicate. Le seconde, a mezzo di veri e propri fattorini “sottopagati”, non iscritti al Ruolo Nazionale Periti Assicurativi che, come gli addetti delle consegne a domicilio, si recano sul posto allo scopo di effettuare fotografie dei veicoli danneggiati o da verificare. L’ultima, ma forse la più ingannevole, è quella d’indirizzare gli assicurati presso strutture riparative convenzionate comunicando capziosamente che le officine sarebbero incaricate di svolgere la quantificazione dei danni. Insomma, delle trovate per abbattere i costi delle perizie ma, che alla fine, vanno a svantaggio della qualità di un servizio indispensabile nel sistema del RCAuto: ossia la stima e il controllo dei danni. Tutte prassi che però sono illecite in quanto com’è noto e come ricordato in un recente comunicato dell’AIPED “Associazione Italiana Periti Estimatori Danni) “l’attività peritale è disciplinata dagli art. 156, 157 e 158 del Codice delle Assicurazioni Private. Tali norme prevedono che l’accertamento e la stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione costituiscono attività professionale riservata agli iscritti al RNPA (ndr Ruolo Nazionale Periti Assicurativi) e come  tale non possono essere svolte che da persone fisiche e non da società alle quali è inibita l’iscrizione al ruolo Consap.” Per tali ragioni, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita IVASS e CONSAP ad accertare e sanzionare tali condotte e ogni prassi che lede i principi stabiliti dalla legge e ribaditi dagli enti di vigilanza e che pregiudicano i diritti di danneggiati/assicurati e quelli non meno importanti di migliaia di professionisti iscritti al Ruolo Nazionale Periti Assicurativi che rischiano di passare dal ruolo imprescindibile e fondamentale di un intero sistema a quello marginale che non gli compete.La circolare Compass è allegata per la visione all’articolo sul sito dello “Sportello dei Diritti”.

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