25 Lug 2023
Incidenti stradali. Troppi. Più prevenzione e meno sanzioni
Qual è uno dei maggiori flagelli italiani? Gli incidenti stradali. Nel 2022 sono aumentati del 9,2% rispetto al 2021 e i morti sono stati il 9,9% in più, 3.159 (1).
L’abitudine, consapevole o meno, che questo sia il prezzo da pagare per la mobilità, è radicata. Altrimenti saremmo più che spaventati, più attenti,più informati, e faremmo meno incidenti.
I mezzi che guidiamo sono sempre più sicuri, le strade urbane ed extraurbane sono generalmente non in condizioni disastrose e piene di cartelli che ci informano e invitano alla prudenza. Le forze dell’ordine, la cui presenza dovrebbe scoraggiarci e sanzionarci, sono sempre insufficienti, ma nessuno al ministero degli Interni e della Salute ha piani straordinari di incentivazione della presenza.
Molta della sorveglianza e sicurezza delle strade e lo scoraggiamento a comportamenti scorretti quanto delittuosi, è affidata alla tecnologia. Dal Comune pinco al gestore dell’autostrada pallo fanno investimenti quantitativi e qualitativi su tecnologie che dovrebbero garantire sicurezza.
Ma non è così, perché gli incidenti e i morti sulle strade aumentano, così come aumentano le infrazioni.
Allo stato possiamo asserire che la tecnologia ha portato ad una crescita di multe ma non ad un calo di incidenti e vittime. Quindi maggiori introiti economici per amministrazioni centrali e locali, che quasi sempre investono per altrettanta sicurezza, ma scarsa ricaduta sulla sicurezza.
C’è qualcosa che non torna.
Noi crediamo che alla base di questa anomalia ci sia un’impostazione sbagliata di concepire e organizzare la sicurezza.
La prevenzione oggi è basata su sanzionare chi commette un’infrazione piuttosto che impedire che l’infrazione sia commessa. Di conseguenza, anche perché l’automobilista medio si imbufalisce per una multa anche se ha torto, invece di modificare il suo comportamento per evitare ulteriori multe, il nostro automobilista si ingegna per come non farsi cuccare nel fare un’infrazione. Una catena terribile che ci ha portato ad aumento di incidenti e morti ed aumento di multe.
Facciamo un esempio. Gli eccessi di velocità, che sono tra le maggiori e più pericolose infrazioni.
Ogni amministrazione è attrezzatissima per rilevare le infrazioni, ma meno per evitare che le infrazioni siano commesse. La sicurezza, invece, sarebbe più tale se le infrazioni non fossero commesse. Quanti sono i metodi alla bisogna, tipo dossi, cartelli molto più visibili, indicatori e dissuasori di velocità? Pochi rispetto ad autovelox sempre più perfetti contro tutte le furberie degli automobilisti per evitarli.
A questo aggiungiamo che gran parte delle amministrazioni comunali, sulla prevenzione tramite autovelox piuttosto che dissuasori, si gioca i propri bilanci, in cui gli introiti in merito talvolta raggiungono anche il 10% di quelli di tutta la macchina comunale. Da qui il fenomeno cosiddetto delle multe per fare cassa, dove l’aspetto sicurezza diventa secondario.
Sarebbe interessante se i numeri diffusi oggi da Istat facessero riflettere i nostri amministratori nazionali e locali, sì da rimettere in discussione l’impostazione della sicurezza stradale. Partendo dal presupposto che gli automobilisti bisogna farseli amici e non vendicatori pronti a tutto. E così renderli più virtuosi.