19 Set 2023
Contagiato in un parco acquatico bambino di un anno muore di ameba mangia-cervello
Un bambino di 16 mesi è morto tragicamente dopo essere stato infettato da un’ameba mangia-cervello a cui era stato esposto mentre nuotava in una piscina in Arkansas. Il parassita è stato identificato come Naegleria fowleri, un’ameba che vive nell’acqua e che provoca infiammazione nel cervello, distruggendolo e uccidendo quasi il 100% delle sue vittime. Il Dipartimento della Salute dell’Arkansas ha confermato attraverso test di laboratorio che la piscina dove giocavano Michael Alexander Pollock III e forse molti altri bambini, conteneva tracce di ameba. Secondo il Daily Mail, il bambino è l’ultima vittima di questa particolare infezione delle cinque segnalate quest’anno, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La Naegleria fowleri è un microrganismo unicellulare che vive nell’acqua dolce e calda, come quella che sgorga dalle fontane. Una volta che il parassita entra nel naso, viaggia attraverso i passaggi nasali fino al cervello dove si nutre di tessuti, causando gravi danni neurologici. L’infezione è chiamata meningoencefalite amebica primaria (PAM). Non è chiaro quanto tempo sia trascorso tra l’esposizione di Michael all’ameba e la sua morte, ma di solito l’infezione progredisce rapidamente. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, i sintomi compaiono tra il primo e il dodicesimo giorno dopo aver nuotato in acque contaminate e la morte di solito avviene cinque giorni dopo. I sintomi inizialmente assomigliano a quelli di un virus. Il paziente presenta mal di testa, nausea, febbre e rigidità del collo. Ma progrediscono rapidamente verso problemi neurologici più gravi, come convulsioni, allucinazioni, coma e spesso la morte. Su 157 casi confermati di infezione da ameba mangia cervello dal 1962 al 2022, solo quattro persone sono sopravvissute.