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COLLEGAMENTI AEROPORTUALI CON BRINDISI

Nei giorni scorsi, grande attenzione mediatica ha giustamente ricevuto la possibile soppressione del volo giornaliero delle 6.20 che collega l’aeroporto di Brindisi e quello di Milano Linate. Un taglio che sarebbe stato gravissimo per il nostro territorio e che, fortunatamente, è stato scongiurato dopo una generale levata di scudi da parte di tutto il Salento e dei suoi rappresentanti istituzionali, cui è seguita la trattativa fra Aeroporti di Puglia e Ita AirWays, che ha portato a scongiurare questa nefasta possibilità.

Come associazioni di categoria registriamo, quindi, con favore, il mantenimento di questo collegamento giornaliero su questa tratta strategica, ma al tempo stesso intendiamo approfittare dell’occasione per riproporre con forza al dibattito pubblico, agli stakeholders ed a tutti gli attori istituzionali, una riflessione più generale sul tema dei collegamenti aeroportuali da e per l’Aeroporto di Brindisi.

Come associazioni del territorio, anche all’interno del contesto istituzionale della Camera di Commercio, ci siamo spesso confrontati sul tema dei trasporti, che è stato anche uno dei principali obiettivi del manifesto programmatico delle associazioni ai tempi del rinnovo degli organi camerali. Una problematica che avevamo declinato soprattutto in termini di miglioramento della rete diffusa di collegamenti fra i principali hub aeroportuali, portuali e ferroviari e il resto del territorio salentino. Più come necessità di potenziamento dei servizi di trasporto interno, quindi, immaginando (forse troppo ottimisticamente) che la raggiungibilità del Salento sarebbe stata sempre maggiore soprattutto a livello di trasporto aereo.

Viceversa da qualche anno a questa parte stiamo assistendo, per certi versi, a pericolosi e inaspettati passi indietro e ci troviamo a confrontarci con un Aeroporto di Brindisi di cui si parla sempre più frequentemente in termini di tagli o di riduzioni di rotte e collegamenti piuttosto che come investimenti e ulteriore potenziamento, come invece ci aspetteremmo che fosse, considerato che è un hub a servizio di una popolazione di almeno tre province, con un territorio in costante ascesa da vent’anni a questa parte in termini di flussi turistici.

Invece, alla marginalità geografica con cui ci troviamo da sempre a convivere, oggi si sta aggiungendo che viaggiare da e per Brindisi è diventato più complicato, come numero di rotte, tempi di scalo e coincidenze, orari di volo. Con tutto ciò che questo implica in termini di aumento dei costi, problema emerso in modo critico ed evidente nel periodo delle festività natalizie.  Un problema generale che riguarda le diverse compagnie, anche quelle low-cost, e che ci rende ancora più marginali anche rispetto ad altri territori e ad altri scali aeroportuali.

Riteniamo che questo sia un danno anche per il sistema-paese, non solo per un milione e mezzo di residenti delle province di Lecce, Brindisi e Taranto e per le tante aziende manifatturiere, agricole, terziarie e turistiche che operano in questi territori. Il mancato potenziamento dei collegamenti aeroportuali con Brindisi significa indebolire l’intera destinazione Salento, e quindi l’intera destinazione Italia nel confronto con altre aree geografiche, anche transfrontaliere, che hanno ripreso ad essere dei competitor forti terminata la fase di restrizioni negli spostamenti successive all’emergenza pandemica. Un danno, quindi, per il PIL e per l’occupazione nazionale, oltre che per il nostro.

Riteniamo, quindi, che questa meritoria attivazione di tutto il sistema territoriale (stampa, istituzioni e mondo delle imprese) che oggi ci ha consentito di “difendere” questo collegamento giornaliero con Milano,  debba domani essere canalizzata e utilizzata per chiedere a gran voce un potenziamento degli investimenti e dei collegamenti con l’aeroporto di Brindisi, una migliore funzionalizzazione delle coincidenze, un aumento qualitativo più generale dei servizi di trasporto per il nostro territorio.

A questo proposito, al fine di iniziare mettere insieme tutte queste istanze e di porre le basi di una strategia di crescita e di investimenti per l’Aeroporto del Salento, come associazioni di categoria del territorio chiediamo un incontro congiunto con il Presidente della Regione Puglia, l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, l’Assessore regionale ai Trasporti, i Presidenti delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, il Presidente di Aeroporti di Puglia e tutti i Parlamentari salentini.

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