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Allarme zecche ma niente panico: la zecca gigante trasmette un virus mortale. Rischio di diffusione del virus

Sotto la brezza calda del cambiamento climatico, una nuova specie minacciosa di zecche ha raggiunto l’Italia: la zecca gigante Hyalomma marginatum. Con una dimensione fino a due centimetri, non è solo un fenomeno preoccupante per il suo aspetto imponente, ma trasmette anche malattie pericolose che prima erano sconosciute in questo paese. A differenza delle specie di zecche autoctone, che aspettano passivamente le loro vittime, la zecca gigante mostra un comportamento di caccia. “Le nuove specie di zecche possono portare in Italia malattie che prima non esistevano”, rileva la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, sottolineando il carattere esplosivo di questo sviluppo. Dotato di lunghe zampe striate, può inseguire attivamente la preda e, grazie alla sua ottima vista, è in grado di individuare gli ospiti a diversi metri di distanza. “La zecca gigante è il principale vettore del virus della febbre Crimea-Congo e può diffondere anche il tifo”, un’infezione molto seria e potenzialmente grave, trasmissibile anche da persona a persona. Mentre la febbre Crimea-Congo, con un tasso di mortalità del 5-30% e sintomi quali febbre alta e sanguinamento, è una delle malattie più pericolose trasmesse dalle zecche, la febbre da puntura di zecca, un’infezione da rickettsie, è solitamente meno drammatica, ma non è da sottovalutare, spiega la D.ssa Diana. La zecca gigante, originaria dell’Africa e dell’Asia meridionale, è sempre più a suo agio nelle temperature più calde dell’Europa meridionale (Spagna, Italia, Balcani, Ucraina, Turchia), ma a causa del riscaldamento globale hanno avuto modo di adattarsi anche al clima di vari Paesi del centro e nord Europa (Germania, Francia, Inghilterra, Olanda), trasportate da uccelli migratori o con l’importazione di bovini infestati da zecche infette. Nicchie protette dal gelo e temperature più elevate in primavera consentono alle zecche Hyalomma di nidificare in Italia. Introdotti dagli uccelli, possono prendere piede nelle regioni più calde del paese. Per esempio, in piena emergenza per la pandemia da Covid-19, la Russia si è trovata a fronteggiare un nuovo allarme sanitario provocato da una massiccia invasione di zecche (oltre 400 volte superiore alla presenza solitamente registrata) che la Zvezda, il giornale del Ministero della Difesa russo, ha definito molto aggressive e più pericolose del normale. Tuttavia, fino ad oggi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non risulta segnalato in Italia alcun caso di malattia nell’uomo, ma con l’espansione delle zecche Hylaomma cresce il rischio di diffusione del virus.

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