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TORNA IL NARDÒ JAZZ FESTIVAL, “VETRINA” DI GRANDI NOMI, TALENTI E INNOVAZIONE

Gli ospiti dell’edizione 2024 sono Yuts and Culture, Jonathan Kreisberg e Giuseppe Magagnino

Il Nardò Jazz Festival (19, 20 e 21 luglio) è nato nel 2021 da un’idea di Giuseppe Galbiati, Tommaso Vergari e Filippo Galbiati ed è organizzato dall’associazione neretina “Punto d’Incontro APS”. Non solo un evento musicale, ma un’occasione per immergersi nella cultura e nell’atmosfera unica della città. Nardò diventa un palcoscenico perfetto per ospitare il festival, creando un connubio tra la musica e il patrimonio culturale locale. Musicisti rinomati e giovani promesse si esibiscono al Giardino Botanico del castello (villa comunale), creando un’atmosfera magica e coinvolgente per il pubblico. Nel corso degli ultimi anni al Nardò Jazz Festival si sono alternati musicisti provenienti da tutta Italia, ospiti internazionali e talenti del nostro territorio (Franco Chirivì, Serena Spedicato, Valentina Ranalli, Claudio Tuma, Francesca Tandoi Trio, Giancarlo Del Vitto, Anastasia Donna Quartet, Ada Flocco Quintet e Benny Benack III Italian Quartet).
Il Nardò Jazz Festival nasce per valorizzare la musica jazz, i nuovi talenti e l’innovazione del linguaggio musicale. Il progetto ruota attorno a una stretta collaborazione con realtà produttive del territorio e, appunto, alla valorizzazione della musica jazz in un contesto inusuale, per permettere così a un pubblico in continua crescita di avvicinarsi e appassionarsi a questo genere. L’obiettivo, quindi, è quello di creare un ambiente stimolante, in cui artisti e appassionati di jazz e musica in generale, possano incontrarsi, condividere la loro passione e immergersi in performance straordinarie.


L’edizione di quest’anno prevede tre serate indimenticabili che celebrano la diversità e l’eccellenza della musica jazz. Si parte venerdì 19 luglio con un tuffo nella black music e nel jazz funk dei Yuts and Culture, giovane band salentina di 11 elementi che mescola funk, soul e r’n’b senza rinunciare alla modernità di un repertorio originale. Vincenzo Baldassarre (voce), Alberto Zacà (chitarra), Daniele Arnone (tastiere), Kalad Marra (tastiere), Pierpaolo Polo (basso elettrico), Diego Martino (batteria), Angelo De Grisantis (percussioni), Carlo Gioia (sax), Lorenzo Lorenzoni (trombone), Carmen Melcarne (cori), Liana Enrica (cori) sono i componenti della band, che ha fatto l’esordio discografico con “Naked Truth”. Nata originariamente come band Reggae Roots, con il passare del tempo subisce un’inevitabile contaminazione di stili. I classici ritmi in levare si mescolano a funk, soul, r’n’b nella tipica concezione anni Settanta, ma senza rinunciare alla modernità. L’obiettivo del progetto Yuts and Culture è quello di creare una musica autentica, sincera, spirituale, in grado di trasmettere un sentimento di empatia nell’ascoltatore. L’ultimo album è composto da otto inediti e dalla cover di “Soul Almighty”, brano di Bob Marley, riletto in stile funk.
Sabato 20 luglio il NJF ha l’onore di ospitare il quartetto del chitarrista americano Jonathan Kreisberg, un ensemble di eccellenza nel panorama del jazz contemporaneo internazionale. Un concerto tra composizioni originali e reinterpretazioni innovative dei classici del jazz con un perfetto amalgama tra virtuosismo tecnico e profonda espressività emotiva. Il quartetto è composto da Jonathan Kreisberg (chitarra), Marko Churnchetz (pianoforte), Luca Alemanno (contrabbasso) e Colin Stranahan (batteria). Considerato tra i più interessanti chitarristi della scena newyorkese, Kreisberg è un musicista in possesso di ragguardevole tecnica abbinata a una profonda conoscenza dei linguaggi improvvisativi, la cui musica si distingue per la ricchezza armonica, la tecnica impeccabile e la profonda sensibilità emotiva. La sua carriera lo ha portato a esplorare una vasta gamma di stili e generi musicali. Il suo approccio al jazz incorpora influenze provenienti dalla musica classica, dal rock, dal funk e dal pop, creando così un sound distintivo e originale. Kreisberg ha registrato 11 album e ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi del jazz contemporaneo tra cui Dr. Lonnie Smith, Michael Brecker, Maria Schneider, Joe Locke, Ari Hoenig, Yosvany Terry, Larry Grenadier, Bill Stewart, Gary Versace, Will Vinson, Kevin Hays, Mark Ferber, Matt Penman e Martin Bejerano tra gli altri, guadagnandosi una reputazione di primo piano nella scena musicale internazionale.
Si chiude domenica 21 luglio con il trio del pianista salentino Giuseppe Magagnino che si arricchisce ora della collaborazione con la cantante e autrice jazz Simona Severini per ripercorrere, con passo originale, le innumerevoli strade delle “song”, avendo per bussola standard jazz e piste dell’America contemporanea, ma soprattutto sperimentando tracce del tutto personali e ancora inedite. Nello stile di Magagnino (con Giampaolo Laurentaci al contrabbasso e Dario Riccardo alla batteria) si riscoprono profondi legami con la tradizione jazz afroamericana integrata in maniera molto personale a suoni e suggestioni del jazz nord europeo contemporaneo. Il suo modo di confrontarsi con l’arte dell’improvvisazione estemporanea va ad incastonarsi in maniera fluida con il suo mondo interiore compositivo contraddistinto da una forte componente melodica caratteristica della grande tradizione musicale italiana. Magagnino si è diplomato in pianoforte classico al conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e ha conseguito successivamente la laurea in Musica jazz presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Ha frequentato diversi seminari intensivi studiando con nomi del calibro di Pier Narciso Masi per la musica classica e Stefano Bollani per il jazz. È del 2021 il suo primo disco da solista, “My Inner Child”, che mette in luce le capacità compositive e comunicative del pianista salentino sia in piano trio che con un piccolo assaggio in piano solo. Ha all’attivo esperienze e collaborazioni importanti (Gabriele Poso, Osunlade, Alessandro Quarta), nonché il Mag Trio, una formazione con la quale ha tenuto diversi concerti in collaborazione con numerosi jazzisti pugliesi.
Special guest sarà Simona Severini. Diplomata in canto presso i Civici Corsi di Jazz, ha collaborato con noti musicisti e compositori italiani del jazz e del cantautorato (tra i quali Pacifico, Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e altri) e ha calcato i palchi dei festival più importanti. Con il trio Fedra ha esplorato la soglia tra musica jazz e musica antica. Ha avuto esperienze nel teatro come cantante-performer. Nel 2016, per l’anniversario della nascita di Lucio Dalla, ha pubblicato “Futura/il Coyote”, un EP contenente i due brani registrati nello studio di Dalla a Bologna. Ha intrapreso la carriera solista esibendosi in diversi festival, teatri e club. Nel 2020 ha pubblicato “Ipotesi”, il suo primo EP da solista e nel 2022 è entrata nel cast di Virgin Records che pubblica il suo ultimo singolo “Non faccio niente”.
Evento parallelo sarà la Masterclass tenuta da Jonathan Kreisberg. Un’opportunità unica per musicisti e appassionati per approfondire le tecniche e lo stile grazie agli insegnamenti di uno dei più influenti chitarristi jazz moderni. L’evento è organizzato in collaborazione con Laboratori Musicali Academy e si terrà domenica 21 luglio dalle ore 16.30 presso la sede dell’associazione Punto di Incontro Aps, in via Seminario n. 3. Per informazioni e iscrizioni basta chiamare i numeri di telefono 328 7467963 e 389 7868915 o scrivere all’indirizzo di posta elettronica nardojazzfestival@gmail.com.
Il Nardò Jazz Festival è un’esperienza che spazia attraverso generi e stili, unendo cuore, anima e orecchie in tre serate di puro godimento musicale.
L’ingresso alle tre serate è libero. I concerti avranno inizio tutti alle ore 21:30.

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