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ATOMI PER LA PACE – GIANLUCA QUARTA ESPERTO DELL’IAEA IN KUWAIT

Atomi per la Pace: esperti internazionali a confronto sulla tutela del patrimonio culturale

Tecnologie nucleari al servizio del patrimonio culturale –  il contributo del Regional Training Course in Kuwait

Si è tenuto dall’8 al 12 dicembre, presso il Kuwait Institute for Scientific Research (KISR) a Kuwait City, il “Regional Training Course on Using Analytical Techniques for Authentication and Provenance of Cultural Heritage Objects Subject to Illicit Trafficking”. Questo corso di formazione è stato organizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), un’istituzione intergovernativa fondata nel 1957 e parte del sistema delle Nazioni Unite, con sede principale a Vienna presso il Vienna International Center (VIC).

La IAEA ha l’obiettivo di promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare e delle sue applicazioni in molteplici ambiti, tra cui quello medico, il contrasto al cambiamento climatico, il monitoraggio ambientale, l’industria, l’uso sostenibile delle risorse naturali e lo studio dei beni culturali. Il corso organizzato in Kuwait ha affrontato in particolare l’utilizzo delle tecniche nucleari per lo studio e la protezione del patrimonio culturale, un tema sempre più rilevante nel contesto globale.

Tra i protagonisti del corso, il prof. Gianluca Quarta, professore ordinario di Fisica Applicata presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi” dell’Università del Salento, ha partecipato come esperto dell’IAEA. “Il corso ha visto la partecipazione di studiosi provenienti dall’area del Medio Oriente: dal Libano, la Giordania, la Siria, l’Arabia Saudita fino allo Yemen, Kuwait e Iraq. Un panel di esperti dell’Agenzia Atomica ma anche dell’Interpol, dell’UNICRI (United Nations International Crime and Justice Research Institute) e dell’UNODC (United Nations Office of Drugs and Crime) hanno affrontato la tematica declinandola nei suoi diversi aspetti, in un dialogo efficace tra discipline solo apparentemente lontane”, ha dichiarato il prof. Quarta.

L’obiettivo del corso è stato quello di formare studiosi, provenienti dai paesi partecipanti e appartenenti a discipline come fisica, chimica e archeologia, nel campo dello sviluppo e utilizzo delle tecniche nucleari di analisi per lo studio dei beni culturali e per la lotta al traffico internazionale di manufatti archeologici. “Il traffico internazionale illegale di beni di interesse culturale, frutto di attività di scavo clandestino o di altre attività illegali, rappresenta un grave fenomeno purtroppo in espansione, soprattutto in aree di conflitto—conferma il prof. Quarta—. Sono attività che danneggiano la memoria e il patrimonio di intere popolazioni e che vengono spesso utilizzate per finanziare altre attività illegali o criminali. Da qui gli sforzi di diverse agenzie internazionali volti a diffondere la consapevolezza del problema, sviluppare nuove tecnologie e formare personale dotato di competenze e strumentazione adeguate in grado di contrastare il fenomeno”.

L’Università del Salento può vantare una consolidata esperienza in questo ambito, grazie al CEDAD (Centro di Fisica Applicata, Datazione e Diagnostica) del Dipartimento di Matematica e Fisica, diretto dal prof. Lucio Calcagnile. Questo centro rappresenta una delle infrastrutture di ricerca più avanzate a livello internazionale per lo studio e la conservazione dei beni culturali.

“E’ per me motivo di grande orgoglio essere stato chiamato a partecipare a questo progetto—conclude il prof. Quarta—sia perché rappresenta il riconoscimento del ruolo e del prestigio, costruito negli anni, dell’Università del Salento in quest’ambito, sia per la consapevolezza di aver dato, forse, un piccolo contributo a rendere tangibile quel motto della IAEA che sempre mi ha colpito: ‘Atomi per la Pace’”.

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