2 Mar 2025
Da madonna a donna: quarto incontro dei giovani di “Svelarsi”
Non si muove foglia che donna non voglia. Chi dice donna dice danno. Mater semper certa est, pater numquam [la madre è sempre certa, il padre mai]. Siamo sicuri di sapere di quale donna stiamo parlando? Di Eva o di Maddalena, come allude la locandina in modo provocatorio? Viviamo in un matriarcato o in un patriarcato? Se diamo retta al senso comune siamo tutti figli di mamma e non c’è dubbio che abbiamo sentito con le nostre orecchie affermare: “Mia madre è Dio”. Ma la psicologia non si occupa del senso comune, bensì proprio del suo opposto – fatti salvi i miti come trasfusione dell’inconscio nella narrazione umana – ovvero l’oggetto di indagine è il pensiero controfattuale: non i significati manifesti, ma quelli latenti, nascosti, profondi.
I giovani studenti di “Svelarsi” sono giunti al quarto incontro presso l’ex Convitto Palmieri di Lecce, sala 11, piazzetta Giosuè Carducci, sabato 8 marzo ore 18-20. Nel giorno della festa della donna, Simone Alfarano sottolinea: “Si tratta di passare da D’Io all’Io. Nel terzo incontro abbiamo affrontato i temi della gelosia, del possesso e dell’invidia: sono stati affettivi profondamente interconnessi, legati da un rifiuto della divisione e separazione, non riuscendo ad accettare l’altro come una persona diversa da sè e con una propria individualità. Questa incapacità genera dinamiche di possesso, controllo e frustrazione nel tentativo (fallimentare) di placare la paura dell’abbandono”.
Si tratta allora di pronunciare la parola chiave: Libertà! Arianna Termo introduce il tema del dibattito: “Questo incontro sarà incentrato sulla figura della donna e sull’emancipazione nel corso del tempo, un percorso segnato da difficoltà ma anche da contraddizioni influenzate dalle dinamiche di potere. Il soggetto si costituisce contro ogni forma di controllo e di possesso, che sia la famiglia, Dio, l’azienda o la società”.
Nina Adilardi recupera la memoria storica: “L’8 marzo del 1917, centinaia di donne sfidarono le strade di Pietroburgo, insorgendo contro lo zarismo e la guerra imperialista. Al grido di “pane, pace e libertà”, furono la scintilla che fece divampare la Rivoluzione d’ottobre. Il protagonismo femminile contribuì così a trasformare l’opposizione alla guerra in guerra rivoluzionaria. Nei mesi successivi, vennero sanciti diritti come l’aborto, il divorzio e la maternità, mentre nacquero istituti popolari come mense, sartorie e asili nido. Ma, soprattutto, le donne raggiunsero un livello di emancipazione politica senza precedenti, arrivando a ricoprire un ruolo di primo piano nella dirigenza bolscevica. È questa la vera origine dell’8 Marzo: oggi invece, la borghesia tenta di riscriverne la memorabile storia e svuotarne il significato, riducendolo a una celebrazione frivola (fonte “Antitesi”)”.
Sergio Martella, psicoterapeuta, conclude: “È utile ribadire quanto sia diffusa la concezione di legame nelle dinamiche correnti sia nel privato che nella cultura morale religiosa, che nelle proiezioni sociali, politiche ed economiche che ne derivano per conseguenza logica. Il governo del destino, nel bene e nel male, dipenda in ultima istanza proprio dalla gente comune. È solo una questione di igiene affettiva, di cultura, consapevolezza e rispetto umano. Ma intanto vi invito ad un’ultima riflessione: In amore non puoi perdere ciò che hai, perché ce l’hai. Non puoi perdere ciò che non hai, perché non ce l’hai. In amore non puoi perdere mai, purché tu sia in pace con te stesso”.
Iniziamo così a capire che la felicità affettiva si basa sullo sviluppo della propria identità frutto dell’elaborazione dei rapporti familiari primari per vivere le relazioni con le persone di oggi e non con le aspettative di ieri. Che una donna può liberare un’altra donna.
Di seguito il calendario degli ultimi incontri:
22/03
05/04
19/04
Il corpo organizzatore è costituito da Simone Alfarano, Nina Marikla Adilardi, Alessio Mocavero, Francesco Tocci, Arianna Termo. Per info 340 311 9707.
Articolo e comunicazione giornalistica a cura di Michela Maffei, psicologa