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A occhi aperti. Installazione fotografica sul perimetro esterno del Museo Castromediano di Lecce

Dodici scatti dei fotografi Flavio e Frank, con le immagini in movimento di Gabriele Surdo, riescono a rievocare storie e culture eterogenee attraverso 12 sguardi di giovani provenienti da differenti geografie

Da Franco Battiato a Sigismondo Castromediano, da Carmelo Bene a Aristotele e Negramaro

Pensieri e riflessioni di alcuni autori di tutti i tempi, scelti da venti studenti di una scuola superiore, accompagnano le immagini fotografiche

Interventi di

Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce

Flavio & Frank, fotografi

Gabriele Surdo, videomaker

Bruno Di Marino, storico della video arte e curatore

Stefano Cristante, docente di sociologia, Università del Salento

Maria Rita Meleleo, preside Istituto scolastico Colonna di Galatina

Massimiliano Cesari, insegnante Istituto scolastico Colonna di Galatina

Uscire fuori dai confini canonici del museo, non soltanto in termini metaforici: è questa una delle missioni primarie del Polo biblio-museale di Lecce, che attraverso la propria programmazione si sta contrassegnando come luogo perennemente disponibile ai bisogni delle comunità, come dimostra anche l’hub vaccinale attualmente allestito all’interno del Museo Castromediano dove ogni giorni centinaia di cittadini si vaccinando contro il Covid-19. Prosegue anche la programmazione culturale ed espositiva e il 4 giugno sarà inaugurata una mostra concepita appositamente per vivere a stretto contatto con il tessuto urbano di Lecce e i suoi ritmi, 24 h al giorno. Il concept che è alla base di A occhi aperti è immediato: intendiamo “abbattere” il muro che separa il Museo dallo sguardo della città, perciò lungo tutto il perimetro saranno installati 30 grandi pannelli (ognuno 1×3 m) con un ritratto fotografico e una frase paradigmatica individuata dagli studenti dell’Istituto scolastico superiore “Colonna” di Galatina, grazie a un laboratorio di Flavio&Frank e Gabriele Surdo.

I protagonisti dei ritratti sono 12 giovani appartenenti a diverse geografie e culture, interpreti reali di un ritmo multietnico che non può non riguardare anche il presente e il futuro di noi tutti e dell’istituzione museale.   

I loro 12 sguardi ci scrutano, ci interrogano e ci invitano anche ad immaginare nuove prospettive per il futuro di tutti. Guardarsi dentro è uno degli obiettivi primari di questa mostra, come suggeriscono anche le citazioni di filosofi, musicisti, letterati e pensatori individuate dagli studenti. L’arte entra nel contesto urbano e lo fa attraverso la verbo-visualità, interagendo attivamente con quanti transiteranno – ad ogni ora del giorno e della sera – lungo i quattro lati del cortile del Museo.

Tra queste le citazioni scelte:

“Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito” Franco Battiato da “Tutto l’universo obbedisce all’amore”.

“L’amore dei giovani non sta nel cuore, ma negli occhi.” (William Shakespeare). 

“L’essenziale è invisibile agli occhi”. (Antoine de Saint-Exupéry).

“Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono” (Galileo Galilei).

“Via le mani dagli occhi” (Negramaro)

All’interno del museo – su tv e monitor – l’installazione multimediale proporrà i ritratti fotografici in movimento, con un tappeto sonoro che riecheggia il suono del mare, vero spazio di connessione tra popoli e dispositivo di contaminazioni, come si evince anche dalla sezione Paesaggi di mare del Museo Castromediano dedicata all’archeologia subacquea.

La mostra sarà visitabile fino al 30 agosto.

Flavio e Frank sono fratelli e fotografi che lavorano insieme dal 2004. 

Entrambi si sono laureati in fotografia presso l’Istituto europeo di design di Roma, e hanno completato la loro formazione accademica specializzandosi in fotografia di moda e ritocco fotografico digitale presso la scuola di John Kaverdash di Milano. 

Nel tempo hanno sviluppato il loro stile personale guardando da una parte alla fotografia commerciale e dall’altra al ritratto tramite il quale riescono a cogliere le più piccole sfumature dalle espressioni e dalla bellezza di ogni viso.

Dal 2019 complice un lungo lavoro in Uganda, iniziano a respirare una fotografia che punta lo sguardo all’autorialità dei contenuti, un nuovo linguaggio che fonde il ritratto e il reportage in una nuova visione contemporanea che continuano tuttora ad approfondire.

Hanno lavorato per brand tra i quali Tezenis, Zalando, Arena, GQ Italia, Meltin’pot, Carlsberg, Gioia magazine, Style Magazine, Billboard, Radio M20, Sugar Music, Sony Music, Universal Music, Yamaha ed artisti del calibro di Negramaro, Caparezza, Malika Aiane, Raphael Gualazzi, Elisa, Dolcenera, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Boomdabash, Sud Sound System.

Gabriele Surdo è autore, produttore, editor e regista di commercials, cortometraggi, virals e videoclip. I suoi lavori si sono distinti aggiudicandosi riconoscimenti e nomination tra i quali: Rhode Island International Film Festival, Miami Fashion Film festival, London Fashion Film Festival, Berlin Music Video Awards, Pivi, MTV New Generation, David di Donatello.

La valenza manuale, ideativa e umana è la filosofia alla base della sua produzione artistico-creativa. 

Ha lavorato per brand tra i quali Intimissimi, Maserati, Etro, Hogan, Esprit, Arena, Imperial, Dodo, Dixie, Please, Le Carose, Radio M20, OVS Kids, Iana, Moschino Kids, Meltin’Pot, Banca Popolare Pugliese ed artisti del calibro di Negramaro, Malika Ayane, Dolcenera, Sud Sound System, Canzoniere Grecanico Salentino.

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