header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

Allarme sanitario negli USA, casi di sifilide aumentati di dieci volte

Anche in Italia che non fa eccezione, nuova apprensione per le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), con numeri in aumento in tutta Europa. Dati e studi aggiornati sono stati al centro del IX Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST), che si è tenuto a Torino

Il numero di neonati affetti da sifilide negli Stati Uniti è aumentato di oltre 10 volte nell’ultimo decennio, secondo quanto riportato martedì dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Il ministero della Salute USA a dichiarato che nel 2022 sono stati registrati 3.761 casi, il numero più alto dell’ultimo trentennio, rispetto ai 334 casi del 2012. I casi del 2022 comprendevano 231 nati morti e 51 decessi infantili. Nove casi su 10 avrebbero potuto essere evitati con test e trattamenti tempestivi durante la gravidanza, ha dichiarato Laura Bachmann, responsabile medico della Divisione di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili del CDC. Trattando rapidamente i pazienti, gli operatori sanitari potrebbero ridurre alcuni dei maggiori ostacoli alle cure di cui alcune madri hanno bisogno”, ha dichiarato Bachmann. La sifilide è un’infezione a trasmissione sessuale che, in assenza di trattamento, può causare gravi problemi di salute e, durante la gravidanza, può portare a nati morti, aborti spontanei, morte infantile e morbilità materna e infantile. La sifilide congenita si verifica quando una madre affetta da sifilide trasmette l’infezione al suo bambino durante la gravidanza. Il CDC raccomanda lo screening della sifilide alla prima visita prenatale per ridurre la trasmissione. Anche in Italia, dopo un fisiologico calo nel 2020, dove il reperimento dei dati è stato condizionato dalla pandemia, il 2021 ha visto una ripresa dei casi di IST, che hanno ripreso un trend di crescita come negli anni precedenti. Diverse sono le cause: una migliorata sensibilità diagnostica, un’elevata trasmissibilità di virus e batteri, la poca prevenzione. “L’allarme per la diffusione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse riguarda anzitutto sifilide e gonorrea, ma non solo, sottolinea il Dott. Marco Cusini, Presidente SIMaST. La sifilide è l’infezione batterica sessualmente trasmessa più diffusa in Italia e la sua curva è in costante aumento, con una crescita del 15% nell’ultimo anno, soprattutto tra i Maschi che fanno Sesso con Maschi. L’infezione da gonococco è la seconda malattia sessualmente trasmessa nel mondo dopo la clamidia: dati recenti mostrano un incremento del 40% in molti Paesi europei come Danimarca, Svezia, Irlanda, Olanda e sono assimilabili anche all’Italia. Colpisce soprattutto l’incremento nella popolazione femminile sotto ai 25 anni, che dimostra come si stia espandendo anche al di fuori della popolazione più a rischio, i MSM; in questo senso, nella trasmissione è sempre più rilevante il ruolo del sesso orale. Tra i trend in crescita vi è anche il Monkeypox, il cosiddetto vaiolo delle scimmie: dopo la picco nella primavera 2022, l’epidemia non può dirsi conclusa, con segnalazioni di casi in diversi Paesi europei tra cui anche l’Italia”. Per contrastare le IST vi sono alcune forme di prevenzione, mentre in caso di rapporti a rischio resta fondamentale la diagnosi precoce. “Oltre alle vaccinazioni già da tempo disponibili per Papilloma Virus e Monkeypox, di cui sono riconosciute efficacia e sicurezza, vi sono altre vaccinazioni nelle diverse fasi sperimentali- evidenzia il Dott. Marco Cusini. Per la gonorrea potremmo avere un vaccino già tra uno o due anni, mentre si prevedono più lunghi i tempi per sifilide, clamidia e herpes. La prevenzione si realizza anche con un intervento sui rapporti a rischio che possono essere identificati con gli screening, anche se spesso i soggetti a rischio non sono facilmente raggiungibili. Questo ha aperto le porte al self sampling, un test di autovalutazione che si può mandare via posta ai centri specialistici e che in Italia si è diffuso dalla pandemia; tuttavia, per un risultato efficace, serve un network che monitori la corretta esecuzione del test e permetta di avviare un percorso di trattamento nel caso sia presente un’infezione. Un altro dato rilevante riguarda la crescita delle IST nei pazienti con infezione da HIV: i benefici per l’HIV derivanti dallo U=U (chi ha livelli di HIV non rilevabili nel sangue non trasmette il virus) e dalla PrEP (profilassi pre-esposizione con antivirali) potrebbe aver provocato un allentamento dell’attenzione nella prevenzione delle IST e, conseguentemente, un aumento di casi”.Il IX Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST), dal titolo “Infezioni sessualmente trasmesse e salute sessuale: un legame inscindibile”, si è tenuto a Torino il 3 e 4 novembre presso l’AC Hotel Torino By Marriott. Presenti oltre 300 tra specialisti e altri operatori sanitari che sono coinvolti nelle IST, con infettivologi, epidemiologi, dermatologi, ginecologi, urologi, ma anche infermieri e figure come psicologi e sociologi. La sede di Torino non è casuale, visto che nel capoluogo piemontese ha sede il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (Ce.Mu.S.S.), una struttura che copre capillarmente tutto il territorio della Regione; a guidare il CeMuSS il Dott. Sergio Delmonte, Presidente anche del Congresso SIMaST. La penicillina benzatina G, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è l’unico trattamento raccomandato per la malattia, e deve essere somministrato in un’unica dose o in tre dosi distanziate di sette-nove giorni, a seconda dello stadio dell’infezione, secondo il CDC.

Nessun Commento

Sia i commenti che i trackback sono disabilitati.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Spiacente, i commenti sono chiusi.