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“ALLE MAFIE DICIAMO NOI” DI GIUSEPPE GATTI E GIANNI BIANCO PRESENTAZIONE IL 25 OTTOBRE CON GLI AUTORI E DON LUIGI CIOTTI

“Alle mafie diciamo NOi” (Città Nuova editrice, 2018) è il libro che verrà presentato giovedì 25 ottobre 2018 alle ore 15 presso il Centro Congressi del complesso Ecotekne dell’Università del Salento (via per Monteroni, Lecce), alla presenza degli autori Giuseppe Gatti, magistrato della Direzione Distrettuale antimafia di Bari, e Gianni Bianco, giornalista Rai. L’iniziativa, rivolta agli studenti UniSalento e a quelli delle scuole superiori della provincia, è organizzata dal Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Ateneo e dall’Associazione contro le mafie Libera, con il patrocinio dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Dopo i saluti istituzionali del Rettore Vincenzo Zara, del Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche Manolita Francesca e dell’Arcivescovo di Lecce Michele Seccia, interverranno oltre agli autori anche don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, e il Procuratore di Lecce Leonardo Leone De Castris. In programma una testimonianza del promotore dell’iniziativa Francesco Sala. L’incontro sarà moderato dal professor Stefano Adamo.

> Il libro

Un libro non può camminare. Ma le idee che veicola, a volte, sì. Quelle possono pure mettersi in viaggio e farsi strada. Così “La legalità del noi” di Bianco e Gatti quattro anni fa raccontava quanto di buono l’Italia può fare contro le mafie, quando non si affida agli eroi solitari, ma al gioco di squadra. Quattro anni dopo, si vedono i passi avanti (piccoli e grandi) fatti grazie a tanti comuni cittadini incontrati da Nord a Sud e che, nella condivisione, hanno trovato il coraggio e la forza per dare risposte nuove all’arroganza dei clan. Una spinta al cambiamento che parte da studenti e insegnanti, a cui queste pagine, in particolare, si rivolgono. I ragazzi e le ragazze del nuovo millennio sono la prima linea di un’antimafia che non delega, ma si impegna in prima persona. Sono l’avamposto del “noi”. Quell’energia vitale che attiva processi di riscatto e di emancipazione prima impensabili. La carta da giocare per sperare – anche in questi tempi di crisi – di costruire un Paese migliore, senza più mafie. Insieme.

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