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Altro riconoscimento ai neo laureati del Poliba per la tesi di laurea sul restauro e la valorizzazione del Castello di Monte Sant’Angelo

Menzione d’onore.  Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo”, VIII edizione.

 “Monte Sant’Angelo. Il castello”, titolo della tesi di laurea in restauro architettonico, elaborata da sei neo laureati del Poliba, già premiata lo scorso ottobre al XXIII Premio nazionale sulle Architetture fortificate dall’Istituto Italiano dei Castelli, ha ottenuto un ulteriore riconoscimento: la menzione d’onore, all’VIII edizione del Premio Internazionale “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo” di Ferrara.

La categoria in concorso, riservata alle delle tesi di laurea, specializzazione, master e dottorato, ha registrato oltre cento iscrizioni di universitari e l’effettiva partecipazione di 90 candidati. Il premio si afferma come importante momento di confronto tra le diverse scuole di restauro italiane. Il riconoscimento ai laureati in architettura del Poliba sarà ufficializzato nel corso della cerimonia di premiazione in programma via webinar, https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_1hjrONbvSJOOPfH3Wmg0Qw, oggi 20 maggio, dalle ore 14,30 alle 18,30. L’evento sarà realizzato all’interno della III Edizione delle Giornate del Restauro e Patrimonio Culturale e in collaborazione con l’International Academy “After the Damages”.  

Gli architetti formatesi al Poliba sono: Luigiana Capone (Gravina di Puglia), Giorgia Caradonna (Bari), Fabio Colapietro (Sammichele di Bari), Luciana Colasacco (Sannicandro di Bari), Antonio Di Vittorio (Ruvo di Puglia), Martina Succurro (San Giovanni in Fiore – CS). Relatrice tesi di laurea: proff. Rossella de Cadilhac. Altri docenti: Anna Bruna Menghini, Gabriele Rossi.

Come si ricorderà, la tesi di laurea sul Castello di Monte Sant’Angelo riguarda il progetto di restauro per la sua salvaguardia e la valorizzazione.

Il Castello, di proprietà comunale è gestito dall’Ente Parco Nazionale del Gargano. Esso rappresenta un ricco palinsesto architettonico dovuto alle innumerevoli trasformazioni avvenute nel corso del tempo, consistite in ampliamenti, sopraelevazioni, modifiche di varia natura. Il progetto, mosso dalla volontà di conservare la materia antica, attraverso il rispetto delle stratificazioni storiche, si è posto l’obiettivo di ristabilire l’unità figurativa dell’organismo architettonico, seguendo i principi fondamentali del restauro: il minimo intervento, la riconoscibilità, la compatibilità e la reversibilità. Lo studio restituisce il Castello al territorio, convertendolo da avamposto strategico di difesa del Gargano ad attrattore culturale, come Polo Eco-museale e propone linee guida per una riqualificazione paesaggistica del contesto in cui il complesso fortificato è inserito.

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