4 Mar 2015
Buccoliero:”Giù le mani dal Distretto socio – sanitario di Tricase”
È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Buccoliero, che sulla delicata vicenda ha presentato, all’assessore alle Politiche della Salute, Donato Pentassuglia, un’interrogazione urgente a risposta scritta.
Nella mattinata – prosegue Buccoliero – ho comunque ribadito all’assessore Pentassuglia la necessità di intervenire con urgenza per eliminare gli effetti nocivi della suddetta delibera e avviare un confronto con il territorio per discutere degli interi assetti della sanità dell’intero Capo di Leuca”.
Scrive Buccoliero:
Premesso che:
- come è ben noto, una recente sentenza del TAR impone all’ASL di Lecce di dare attuazione alla propria delibera del 28 giugno 2011;
- la deliberazione in questione, firmata dall’allora commissario straordinario, Paola Ciannamea, completa il trasferimento a Gagliano del Capo di tutti i Servizi Sanitari, ad esclusione di un solo Poliambulatorio con un numero assai esiguo di ore di specialistica ambulatoriale.
- i servizi del Dipartimento di Prevenzione (Centro di medicina legale, Centro vaccinazione, SIAN e i Servizi Veterinari), il Servizio per le tossicodipendenze, dopo il già avvenuto trasferimento del Servizio di riabilitazione e del Servizio di salute mentale, vengono tutti spostati a Gagliano;
- in base alla deliberazione, l’intero territorio del Capo di Leuca viene suddiviso, dall’ASL di Lecce, in tre Centri della Salute, che ruotano attorno a Tricase, Gagliano e Ugento;
- di fatto, le risorse vengono investite solo sui due poli di Gagliano (dove sono stati compiuti lavori di adeguamento del vecchio ospedale e degli ex ambulatori) e su Ugento, mentre la città di Tricase (di circa 18 mila abitanti) resta, praticamente, a secco;
- questa decisione sta creando non pochi disagi all’intera comunità, considerando, ad esempio, che anziani e disabili, per poter ottenere sussidi sanitari di primaria importanza, sono costretti a spostarsi a Gagliano;
- La delibera del 2011 non può essere attuata, permanendo le condizioni che determinarono la sua sospensione
- se non sia il caso d’intervenire, con la massima urgenza, per rivedere la delibera del 28 giugno 2011, prevedendo una distribuzione equa dei servizi così da non penalizzare un territorio, quello del Capo di Leuca, già condizionato in maniera negativa da un’evidente marginalità geografica;
- se non sia il caso, al fine di eliminare gli effetti nocivi della suddetta delibera, avviare immediatamente un confronto con il territorio per discutere degli interi assetti della sanità del Capo di Leuca.