15 Set 2023
Cassazione, il ministero della Salute condannato a risarcire il danno da vaccino antinfluenzale
Chi contrae la malattia contro la quale si era vaccinato ha diritto al risarcimento: va indennizzato il danno da vaccino antinfluenzale. Il ministero della Salute paga l’assegno una tantum ai familiari dell’uomo deceduto per la grave encefalomielite contratta in seguito alla somministrazione. E ciò benché l’interessato, per età e condizioni di salute, non potesse essere considerato un soggetto portatore di «aumentato rischio di malattia grave», categoria cui soprattutto si rivolge la raccomandazione dell’amministrazione. È stata la Consulta a stabilire che è illegittimo negare l’indennizzo in caso di patologie irreversibili causate da determinate vaccinazioni raccomandate: è il principio costituzionale di solidarietà, infatti, che impone di addossare alla collettività le conseguenze negative dei trattamenti. Lo stabilisce la Cassazione con l’ordinanza 26615/2023 pubblicata il 14 settembre 2023 dalla sezione lavoro. Accolto il ricorso degli eredi che denunciano la violazione dell’articolo 1 della legge 210/92. Sbaglia la Corte d’appello di Genova a riformare la decisione del Tribunale di Genova: la domanda di assegno una tantum è rigettata sul rilievo che la condizione dei soggetti soltanto incentivati al vaccino antinfluenzale non sarebbe assimilabile all’ipotesi di somministrazione dei vaccini antipolio e trivalente, nei quali casi la facoltà di scelta individuale risulta più condizionata dalle gravi conseguenze che derivano dall’omissione del trattamento sanitario. Trova ingresso la censura che invoca varie sentenze costituzionali. Nelle more del giudizio la Consulta è intervenuta con la pronuncia 268/17 proprio sul vaccino antinfluenzale: il diritto all’indennizzo non deriva dal fatto che ci si sottoponga a un trattamento obbligatorio in quanto tale, ma dalle esigenze di solidarietà sociale che si impongono alla collettività. Ad avviso del Collegio di legittimità, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che “Negarlo si risolve in una lesione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione. Il vaccino antinfluenzale è consigliato dal Ministero con raccomandazioni ad hoc per ogni stagione: le campagne d’informazione e sensibilizzazione puntano alla più ampia copertura e coinvolgono tutta la popolazione, a prescindere da una pregressa e specifica condizione individuale di salute, età, lavoro o convivenza”. La parola passa al giudice del rinvio.