19 Lug 2015
Contratti preliminari e IVA. La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla un avviso di accertamento di oltre un milione di euro
Per il Fisco una nuova batosta da parte della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce che rileva una serie d’importanti principi in materia di contratti preliminari ed importi assoggettati ad IVA.Con la sentenza n. 2565/15, infatti, i giudici tributari salentini hanno accolto un ricorso da parte della Costa del Salento di Ugento S.r.l. difesa dall’avvocato Maurizio Villani ed hanno annullato totalmente un avviso di accertamento di oltre un milione di euro per l’anno 2007.La società, in sede contenziosa, è riuscita a dimostrare di avere regolarmente dichiarato i ricavi in base alla registrazione dei vari contratti, contrariamente a quanto riteneva l’ufficio che faceva riferimento agli importi dei semplici contratti preliminari.In sostanza, l’azienda ha scrupolosamente rispettato la normativa fiscale, dimostrando la propria correttezza contabile anche con una perizia giurata mai contestata dall’Ufficio, anche perché come più volte chiarito dalla giurisprudenza e dalla stessa Amministrazione finanziaria, la caparra confirmatoria non può mai considerarsi pagamento anticipato del prezzo e le somme versate a tale titolo non possono mai essere assoggettate ad Iva, almeno fino a quando, all’atto della stipula del contratto definitivo, non siano eventualmente imputate al corrispettivo della cessione, come la società ricorrente ha dimostrato con i vari allegati da me depositati e mai contestati dall’ufficio.Oltretutto, la società ha eccepito che l’eventuale accoglimento delle tesi dell’Ufficio avrebbe determinato una illegittima duplicazione di imposta, vietata dall’art. 163 del Testo Unico Imposte sui Redditi (TUIR).Questa sentenza, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è importante perché fa da guida alle registrazioni contabili delle imprese e delle società nonché alle redazione delle relative dichiarazioni fiscali.