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COVID-19, il dipendente del Tribunale civile positivo al tampone

La Confsal-Unsa chiede puntuali e stringenti controlli e misure

e l’attuazione rapida del lavoro agile: in corso le contrattazioni.

Il dipendente del Tribunale civile di Lecce è passato da caso sospetto sintomatico a positivo al tampone.

“Si apre – dice Giovanni Rizzo della Confsal-Unsa – uno scenario più preoccupante, che sottoponiamo anche al Prefetto, investito di specifici compiti dal governo con l’art. 11 del DPCM del 24.10.2020 e che in verità rispetto al caso in Corte d’assise, non ci ha riscontrato. Il funzionario positivo ha circolato a lungo nei locali del Tribunale civile di via Brenta a Lecce, quindi sono importanti la ricerca e il tracciamento di tutti i contatti, da definirsi ormai stretti con tutte le conseguenze del caso e che dovrebbero anche segnalare se i contatti sono avvenuti nel rigoroso rispetto del distanziamento e dell’uso delle protezioni individuali. Infatti, è interessato non solo il personale di cancelleria ma anche quello di ditte esterne, i magistrati, gli avvocati e gli utenti tutti con le loro famiglie e territori di residenza. Insomma tutte le autorità preposte (dal datore di lavoro al medico competente alla ASL al Prefetto) devono operare in fretta, anche perché tra la raccolta del campione e l’esito siano passati tre giorni durante i quali, si spera, siano state messe in atto più rigide precauzioni”.

“Abbiamo evidentemente espresso – conclude Rizzo – la nostra preoccupazione a tutti gi attori, e come Unsa siamo ora impegnati nel concludere al più presto in tutti gli uffici la contrattazione e l’attuazione del lavoro agile emergenziale, che non può né deve ormai essere ulteriormente ritardato”.

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