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Cupertinum, alta qualità e progetto!

I riconoscimenti ai vini della storica Cantina di Copertino sulle Guide 2015

      Un anno ricco di riconoscimenti per la storica cantina di Copertino. Il Settantacinque Copertino Riserva è tra i Vini dell’Eccellenza secondo la prestigiosa I Vini d’Italia, Guida de L’Espresso: si aggiudica il simbolo delle 5 Bottiglie (“i vini che più di altri ci hanno emozionato”) e un punteggio solare di 18.5/20: così si esprimono i curatori della Guida: “aperto, evoluto ma straordinariamente vitale all’olfatto; al palato si espande in profondità e complessità, offrendo note di erbe officinali e frutti maturi, con deliziosi rimandi dolci-amari (tamarindo, arancia disidratata)”. “3 Bottiglie”, vini di livello molto alto, anche al Copertino Doc (“sentori evoluti, aperto, note ruggine e terra bagnata, sviluppo al palato di grande energia minerale e sapida”) e al Primitivo (“toni lievi di cacao, fruttato maturo e tonico, palato ben modulato, continuo, articolato, bei tannini”); note di merito per Negroamaro, Spinello dei Falconi, Squarciafico e “Stella” confermata anche all’azienda: “cooperativa tra le più encomiabili, di alto livello qualitativo; rappresentativa del territorio; con uno stile definito, riconoscibile e stabile nel tempo. I Copertino Doc, e le riserve in particolare, rappresentano paradigmaticamente il vitigno negroamaro in una chiave tradizionale e fanno di questa Cantina un indirizzo irrinunciabile”.

       I Vini di Veronelli assegna le Due Stelle al Copertino Doc, al Settantacinque e allo Squarciafico Rosato, e una Stella a tutta la schiera dei vini Cupertinum.

       Slow Wine, la Guida ai vini di SlowFood, nella bella scheda dedicata alla Cantina, nota che la Cupertinum “con 80 anni di storia alle spalle, rappresenta una parte importante della storia contadina, viticola ed economica dell’intero territorio salentino. Non va dimenticato il ruolo fondamentale giocato dalla Cantina in chiave di riconoscimento della Doc Copertino. La gestione tecnica è affidata al valente enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi. I vini rappresentano la tipicità del territorio e sono caratterizzati da un buon rapporto tra la qualità e il prezzo”.  Al momento degli assaggi dei degustatori di SlowWine non erano ancora pronte le nuove annate dei Copertino Doc e quindi le segnalazioni di merito vanno ai Salento Igt: Spinello dei Falconi Rosato (fruttato, balsamicio, fresco e lungo; uno dei rosati emblematici del territorio); al Primitivo (evidenzia piacevole frutta nera matura e note di sottobosco, è fresco con tannino fine); al Cigliano Bianco e agli Squarciafico Bianco e Rosato.

Un altro ottimo risultato! Paolo Massobrio, critico enogastronomico, giornalista de La Stampa, inserisce la Cupertinum su Il Golosario, Guida alle cose buone d’Italia. E segnala come Vino Top: il Copertino Doc Riserva.

All’Annuario dei Migliori Vini d’italia di Luca Maroni, coerente con la sua teoria del “vino-frutto”, piacciono rispettivamente i “veramente ottimi” Salento Igt: Primitivo, Squarciafico Bianco e Rosato, Cigliano, Spinello dei Falconi e il Copertino Doc.

La Guida del Gambero Rosso Vini d’Italia definisce la Cupertinum “importante cantina sociale” e premia con “Due Bicchieri” lo Spinello dei Falconi (“ben realizzato, floreale e speziato al naso, fresco e piacevole al palato”) e con “Un Bicchiere” Copertino Doc, Negroamaro e Primitivo (“nitido e preciso”). Importante. L’almanacco Berebene del Gambero Rosso (dedicato ai vini con il migliore rapporto qualità-prezzo) segnala il Copertino Doc e il Negroamaro.

Vitae, la nuova guida della prestigiosa Associazione Italiana Sommelier, recensisce sei vini e mette in evidenza la Riserva, seguita da Primitivo, Copertino Doc, Squarciafico Bianco.

Nel corso del 2014 articoli e recensioni dedicati ai vini della Cupertinum sono usciti su: Il Messaggero, Cucchiaio d’Argento, Nuovo Quotidiano di Puglia, Corriere del Mezzogiorno/Corriere della Sera, Arbetarbladet, TG2, TeleNorba, TeleRama, EatParadeRai2.

Last but not least. Un progetto originale, di cui siamo molto orgogliosi, che non ha precedenti né in Italia né all’estero, un sogno che tiene assieme storia e futuro, è il Vigneto sul Castello Angioino di Copertino. Il vigneto è posto sui bastioni ed è stato impiantato con il sistema di allevamento ad alberello. La cultivar è il Negroamaro Cannellino. Documenti storici testimoniano che le parti alte delle mura del Castello erano storicamente coltivate a vigneto. Il progetto ha ricevuto l’assenso entusiasta della direzione del Castello di Copertino e della Soprintendenza di Lecce.

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