1 Apr 2021
Diabete: un grande aiuto dalla tecnologia
- Il diabete è una patologia cronica a gestione complessa la cui mancata assistenza
ai pazienti potrebbe avere un impatto molto pericoloso. 1 diabetico su 2 non misura regolarmente
la glicemia e la mancanza di monitoraggio impatta fortemente sulla salute, creando rischi di
iperglicemie o ipoglicemie, che possono portare a complicanze gravi. Le innovazioni tecnologiche
hanno fornito strumenti in grado di cambiare l’evoluzione e il controllo della malattia, restituendo
una qualità di vita semplificata per i malati che ne hanno avuto accesso e la possibilità di
migliorare significativamente gli outcome sanitari e ottenere importanti risparmi per i sistemi
sanitari regionali nonché facilitare l’implementazione di telemedicina e nuovi modelli di presa in
carico. Per approfondire il tema, Motore Sanità ha organizzato il webinar ‘DIABETE, INNOVAZIONE
TECNOLOGICA: RWE come importanza delle misure di valore’, grazie al contributo incondizionato
di ABBOTT.
“Il connubio diabete e innovazione tecnologica, coniugato in maniera appropriata, diventa
strumento per migliorare l’assistenza e la qualità di vita delle persone con diabete. Il monitoraggio
glicemico in continuo (CGM), in rapida evoluzione sia nella accuratezza dei sensori che nelle
piattaforme di condivisone dati da remoto, permette di raggiungere tutte le tipologie di pazienti che
effettuano terapia insulinica intensiva e necessitano di uno stringente controllo metabolico anche e,
soprattutto, durante la pandemia da Covid 19. Il CGM in associazione al microinfusore, che nelle sue
declinazioni più avanzate permette l’automazione dell’infusione insulinica (AP), hanno rivoluzionato
la cura delle persone con diabete grazie alla possibilità di una terapia ritagliata sui bisogni e le
necessità di giovani e adulti e capace di prevenire i maggiori disagi legati alla malattia (ad esempio
le ipoglicemie severe), determinando un miglioramento dello stato clinico e della qualità di vita. La
possibilità di condividere dati in remoto tramite le piattaforme Web-Based e le app collegate ai
sensori o ai sistemi integrati, anche in tempo reale, giunge particolarmente utile nell’attuale
contesto di “emergenza”, per garantire le dovute cure e la sicurezza dei pazienti e degli operatori e
supportare il processo educativo. Per un utilizzo efficace di tutti i dispositivi tecnologici che oggi
abbiamo a disposizione, dalle pompe di infusione ai sensori della glicemia, o ai sistemi integrati, il
dialogo e la condivisione di esperienze fra noi medici e i nostri pazienti rappresenta un prerequisito
essenziale nel percorso di reciproca collaborazione che ha come fine il controllo della malattia e il
benessere di ogni persona con diabete”, ha dichiarato Katherine Esposito, Professore Ordinario di
Endocrinologia e Malattie del Metabolismo Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Avanzate Direttore U.P. di Diabetologia A.O.U. Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
“La rivoluzione tecnologica ha comportato la progressiva sostituzione dei sistemi tradizionali di
monitoraggio della glicemia con l’adozione di sensori sottocutanei per il rilevamento del glucosio
capaci di monitorare la glicemia in continuo o mediante il rilevamento “flash”. Tali strumenti hanno
permesso di ottenere parametri metabolici fino ad ora impensabili e molto utili per il monitoraggio
della terapia quali la determinazione del “tempo in target” (percentuale di valori nell’ambito di un
range predefinito), la determinazione del tempo in ipoglicemia ed in iperglicemia e, infine, il calcolo
della cosiddetta “emoglobina glicosilata presunta” cioè la sua determinazione sulla base del valore
medio di glicemia raggiunto. Tale rivoluzione copernicana della diabetologia è coincisa,
fortuitamente, con il periodo di “lockdown” durante il quale, per opportunità e sicurezza, si
consigliava ai pazienti di non andare in ospedale o presso i centri diabetologici ad eseguire i prelievi
di sangue. I Diabetologi campani, quindi, hanno dovuto-potuto trasformare, in tempo record, i loro
ambulatori in “ambulatori di telemedicina-telesalute” riconosciuti anche dal punto di vista formale
dai funzionari della sanità campana. Attraverso lo scarico dati dei sensori si potevano seguire i profili
glicemici dei pazienti e consigliare gli “aggiustamenti” terapeutici quasi in tempo reale. Inoltre,
l’adozione di strumenti dotati di allarmi per le ipo/iperglicemie permetteva di migliorare non solo il
controllo metabolico dei pazienti ma anche la sicurezza degli stessi. Infine, molti di questi strumenti
permettono di “trasmettere in diretta” le glicemie rilevate a distanza sul cellulare del paziente, delle
famiglie e di eventuali “caregiver” ha spiegato Dario Iafusco, Vice Presidente Diabete Italia e
Responsabile del Centro regionale di Diabetologia Pediatrica “G. Stoppoloni” AOU “Luigi Vanvitelli”