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ECCO SELENE, MONUMENTO DELLA RINASCITA E DELLA SPERANZA

L’opera di Daniele Dell’Angelo Custode sarà collocata domani in piazza Mazzini

Domani, martedì 16 luglio, sarà collocata in piazza Mazzini “Selene, titanide della Luna”, opera scultorea del maestro Daniele Dell’Angelo Custode. L’opera è stata presa in adozione dal Comune di Nardò e prenderà il posto di un’altra scultura dell’artista neretino, “Ce la faremo”, che fu realizzata durante la pandemia. “Selene”, infatti, vuole essere un forte richiamo a divulgare e a far conoscere il messaggio della rinascita e della speranza dopo i drammi del Covid-19.


La scultura appartiene al manifesto di arte visiva del Transmanierismo Contemporaneo, movimento fondato da Giorgio Celli nel 1986 e di cui Daniele Dell’Angelo Custode fa parte dal 2021. L’autore si parametra da sempre con la materia, unendo componenti lasciate alla potenza del metallo grezzo o all’informe e casuale (ciò che una colata post fusione può creare) a ricercate superfici lucenti, specchianti, a momenti violentate dalla fiamma ossidrica. Dando così vita a sensi e simboli che sono tentativi di fuggire dal reale, suggestioni o altro che la mente umana suggerisce tramite fini artifici.
“Le opere di Daniele Dell’Angelo Custode – dice l’assessora alla Cultura Giulia Puglia – sono bellissime e ricche di significato. Anche questa, che ci restituisce un messaggio di rinascita e di speranza e che sarà uno strepitoso elemento artistico e di arredo urbano in una zona centralissima della città. Daniele porta dappertutto Nardò con la sua bravura e con opere originali e di una profondità unica”.
Daniele Dell’Angelo Custode è nato a Mettmann (Germania), si è diplomato maestro d’arte nel 1977, vive e lavora a Nardò. Ha iniziato prestissimo a lavorare il metallo e proprio il precoce contatto con la materia gli ha permesso di recepirne le qualità e le sofisticate caratteristiche e, di conseguenza, di far sue le potenzialità di trasformazione. Dal febbraio 2021 è entrato a far parte del manifesto del Transmanierismo Contemporaneo, in cui assume una connotazione trasversale, visto che è colui che lascia scoprire una materia inusuale, assumendone un’anima, creando una sinergia tra anima e corpo. È una nuova espressione d’arte che va a completare e arricchire il prezioso tesoro culturale del manifesto. Così i maestri fondatori riscoprono una nuova concezione della materia, una sfida di fisica e di forma. Innumerevoli le esposizioni al suo attivo in Italia e all’estero, come anche libri, cataloghi e recensioni da parte di autorevoli critici. L’artista oggi continua ad “interrogare” la materia del suo lavoro, con interesse da parte di amministrazioni, associazioni e collezionisti. Le sue opere sono indirizzate verso quell’arte informale che spazialmente evoca le interessanti contaminazioni materiche delle avanguardie, ma da cui, l’autore riesce a rilegare ed isolarne una sofisticata contemporaneità.

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