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FARSI PROSSIMO NELLA SOFFERENZA

Un libro di storie raccontate dagli studenti delle scuole leccesi per sostenere l’Associazione Salentina per la Lotta conto il Cancro

L’Associazione Salentina per la Lotta conto il Cancro è un punto di riferimento per le famiglie del nostro territorio dal 1980. Proprio quest’anno, infatti, ricorre il quarantesimo anniversario dalla sua fondazione. Capita in un anno terribile per la salute pubblica, la pandemia da Covid-19 sta modificando e condizionando ogni nostra abitudine facendo spesso passare in secondo piano altri aspetti, altrettanto importanti, della nostra salute. Per prima la prevenzione, specie in ambito oncologico.

Per questo, oggi più che mai, sostenere l’attività dell’Associazione è fondamentale. Essa, infatti, vive e opera unicamente grazie al contributo volontario dei medici e alle offerte di sostenitori e pazienti effettuando.

A causa delle recenti normative, poi, quest’anno l’iniziativa di sostegno legata alla vendita delle stelle di Natale non sarà realizzabile.

“Non effettueremo la vendita delle Stelle di Natale – dichiara Salvatore Mazzotta, oncologo fondatore dell’Associazione – un appuntamento tradizionale e molto importante per noi in quanto, disponiamo solo delle nostre forze per portare avanti una missione molto utile per la nostra popolazione, con numerosi colleghi medici e volontari al nostro fianco. Inoltre, la forzata chiusura per oltre tre mesi, comportando un mancato introito delle offerte in occasione delle prestazioni specialistiche da noi effettuate, ha prodotto il depauperamento della cassa già esigua dell’Associazione a causa delle spese fisse di gestione mensili.”

Da qui l’appello a sostenere l’Associazione acquistando con una donazione il volume che la stessa ha edito quest’anno a conclusione del 2° Concorso Letterario “Farsi Prossimo nella Sofferenza” e che ha visto coinvolti oltre 100 alunni provenienti da alcuni Istituti delle Scuole Superiori della città.

“Quello che troverete scritto nel volume – afferma ancora il dottore Mazzotta – ci ha fatto confermato la sensibilità dei nostri giovani studenti che spesso vengono associati a episodi di bullismo, di baby gang, di atti vandalici, accusati di individualismo; invece noi siamo convinti che ancora oggi nelle scuole la quasi totalità degli studenti studia per diventare la futura classe dirigente della società”.

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