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FENOMENO BABY GANG: SEREVE UNA LEGGE PER UN’EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLE SCUOLE

Quando si parla di minori, sui mass media e non solo, nella maggioranza dei casi si parla di eventi gravi e/o luttuosi a loro carico.

Se c’è una cosa che supera l’arroganza e la fastidiosa inconsistenza dei Governi Nazionali, che in questo quarantennio non hanno prodotto nulla sul piano legislativo-nazionale è la maniera globale di affrontare il tema del benessere sociale dei nostri ragazzi, attraverso nuove leggi.

In questi anni sul comportamento della vita quotidiana dei minori, si sono prodotte solo lamentose litanie di studiosi e articoli di giornali, pletoriche pubblicazioni di volumi e di ricerche statistiche, sociali ed epidemiologiche.

Mai che si denunci un’assenza sostanziale dei governi che ci hanno preceduto, di una produzione legislativa seria, complessiva e fortemente esecutiva, adatta ad affrontare alla radice il problema strategico della formazione e informazione giovanile, attraverso la scuola, unico e autorevole fenomeno assembleare istituzionale giovanile, luogo in cui poter parlare di educazione civica e di educazione alla salute come materie curriculari insieme a italiano, latino, matematica, geografia, filosofia ed altro ancora.

Certo, non si risolverà completamente ed in maniera radicale il problema di quelle situazioni drammatiche che travolgono un certo vissuto dei nostri ragazzi, ma sicuramente si potrebbe ottenere una drastica riduzione degli episodi che, spesso in maniera eclatante, vengono diramati dagli organi dell’informazione pubblica e privata.

Da più di quarant’anni si parla di salute e benessere del mondo giovanile, con scontri tra culture laiche e religiose, in modo particolare quando si affrontano temi legati alla sessualità, alla contraccezione, all’aborto, alla violenza di genere, alla droga, all’alcolismo, alla tossicodipendenza, alla pornografia e da qualche anno anche quando si trattano temi relativi alle baby gang, al bullismo e al cyber bullismo.

Il mondo degli adulti, è il massimo responsabile di questi eventi, appena elencati.

Nello specifico vi sono gli adulti che fanno parte del sistema legislativo parlamentare e dei grossi gruppi dirigenti che ruotano intorno alle vite dei minori e i responsabili della formazione.

Abbiamo bisogno di leggi che ripropongano una nuova riforma dell’assistenza socio-sanitaria-educativa nelle scuole, più mirata verso i temi attuali, con un forte coinvolgimento dei genitori, dei docenti e dei sistemi etici sulla pubblicità che sviluppi attenzione al rispetto della persona e a quello delle regole.

In questa fase, in cui si parla tanto di PNRR in ambienti scolastici e sanitari, dovremmo chiedere alle istituzioni preposte a livello regionale e locale di sviluppare rapidamente piani e progetti di integrazione socio-sanitari-educativi, che vedano il Comune, la Scuola e il Distretto Sanitario, protagonisti, insieme alle Famiglie, di un programma di salute attraverso una legge nazionale che ci aspettiamo venga presto promulgata.

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