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Giovedì 22 giugno – Dopolavoro con l’archeologa – Birretta culturale al Museo della Preistoria di Nardò (Le)

“ESSERI UMANI, AMBIENTE E CLIMA” PER DOPOLAVORO CON L’ARCHEOLOGA – BIRRETTA CULTURALE: GIOVEDÌ 22 GIUGNO A NARDÒ IL SESTO APPUNTAMENTO  DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PROGETTO PROMOSSO DA 34° FUSO CON IL SOSTEGNO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA.

Giovedì 22 giugno (dalle 18:30 – ingresso libero su prenotazione – 3278773894 – 34fuso@gmail.com) al Museo della Preistoria di Nardò con “Esseri umani, ambiente e clima” prosegue la seconda edizione di Dopolavoro con l’archeologa – Birretta culturale, promossa da 34° Fuso APS con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia attraverso l’avviso pubblico “Futura. La Puglia per la parità“. Visite guidate, conversazioni su archeologia e parità di genere e birre artigianali a chilometro zero: il progetto nasce con l’intento di creare occasioni informali di divulgazione del patrimonio storico e archeologico riflettendo sul tema della parità di genere e del lavoro femminile. Alle 18:30 il sesto appuntamento si aprirà con una visita guidata del Museo della Preistoria di Nardò a cura di Silvia Strefella. A seguire, degustando una “birretta”, prenderà il via la conversazione su come gli esseri umani nel corso dei secoli hanno influito sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, moderata dalla giornalista e scrittrice Loredana De Vitis, tra la direttrice del Museo Filomena Ranaldo e Maria Felice Pepe, attivista volontaria del WWF. I partecipanti riceveranno un kit per conoscere le collezioni archeologiche in modo non convenzionale, così da rendere i contenuti più accessibili e coinvolgenti.

Il Museo della Preistoria, al primo piano del chiostro dell’ex convento di Sant’Antonio,  propone un viaggio nel tempo che inizia intorno ai 75 milioni di anni fa con una collezione di pesci fossili risalenti alle ultime fasi del Cretaceo e una tartaruga, per anni pezzo forte del museo didattico del Gruppo Speleologico Neretino, che alla causa ha contribuito con fotografie, documenti e una corposa biblioteca e con i reperti donati da studiosi di primo piano come il fiorentino Borzatti, Arturo Palma di Cesnola dell’università di Siena ed Elettra Ingravallo, dell’ateneo salentino. All’interno del Museo sono conservate le più antiche testimonianze rinvenute sulla costa neretina; un’area che nel corso del tempo ha subìto numerosi cambiamenti sia climatici che ambientali. Negli anni ’60 le ricerche di Palma di Cesnola e Borzatti Von Löwenstern misero in luce le più antiche tracce del genere Homo sul territorio. L’allestimento, curato dalla direttrice del museo Filomena Ranaldo, si compone inoltre di documenti, pannelli illustrativi e postazioni multimediali.

Nei sette appuntamenti, a partire dai reperti più emblematici delle collezioni museali si ragionerà sul fenomeno della disparità tra uomo e donna per orientare la comunità verso un pensiero nuovo e una nuova visione di futuro e, mettendo al centro dell’attenzione lo sguardo delle donne, per superare la cultura patriarcale ancora dominante. Il progetto Dopolavoro con l’archeologa – Birretta culturale, finanziato da Consiglio regionale della Puglia, attraverso l’avviso pubblico “Futura. La Puglia per la parità per l’anno 2022”, nasce dalla collaborazione tra 34° Fuso APS e i musei coinvolti nelle attività. Dopo il Museo della Ceramica – Biblioteca Comunale di Cutrofiano (mercoledì 29 marzo), il Museo Civico “Emanuele Barba” di Gallipoli (mercoledì 12 aprile), il Palazzo Marchesale di Melpignano (mercoledì 10 maggio) e il Museo Diffuso di Cavallino (mercoledì 24 maggio), gli appuntamenti del Dopolavoro con l’archeologa saranno ospitati dal Museo Storico-Archeologico di Lecce (giovedì 1 giugno), il Museo della Preistoria di Nardò (giovedì 22 giugno) e, per concludere, dal Museo Archeologico Sigismondo Castromediano di Lecce, il più antico museo pubblico della Puglia che ripercorre la storia del Salento dalla preistoria fino al ‘900 (venerdì 7 luglio).

L’associazione di promozione sociale 34° Fuso riunisce professioniste della cultura, dell’economia e dell’innovazione. Questo mix di competenze trasversali ha permesso dal 2013 ad oggi di progettare e sperimentare innovative forme di valorizzazione del patrimonio culturale che cercano di rispondere alle esigenze di apprendimento e di fruizione di diversi pubblici, specialmente i più giovani. L’aps agisce affinché le strategie di valorizzazione implementate siano motore di innovazione sociale e di uno sviluppo sostenibile del territorio. In questi anni l’attività si è orientata su tre ambiti in particolare: la partecipazione culturale e lo sviluppo di pubblici; la progettazione e la gestione dei servizi museali; la formazione per gli operatori culturali.

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