19 Giu 2023
Giugno Antoniano, le ragioni della pace nel concerto-evento del Gen Rosso venerdì 23 giugno nel sagrato del Santo a Padova
Lo spettacolo è a ingresso libero fino a esaurimento posti. In caso di maltempo si svolgerà all’interno della basilica.
Come preannunciato nella conferenza stampa di lancio, il Giugno Antoniano 2023, ispirato al miracolo della predica ai pesci dei sant’Antonio a Rimini 800 anni fa, è stato caratterizzato da molti eventi che parlavano di pace, dialogo e incontro con l’altro. La stessa immagine-simbolo della manifestazione, l’affresco di Pietro Annigoni nella Cappella delle Benedizioni al Santo (1981), rappresenta un paesaggio essenziale, a tratti desolato, quasi di guerra, come quelle che persistono nel mondo. Se quella in Ucraina dopo più di un anno continua a essere al centro del dibattito e rappresentata sui media italiani e internazionali, ci sono altre guerre e crisi umanitarie nel mondo che restano sotto traccia nell’opinione pubblica, sulle pagine di giornali e sui programmi TV. Myanmar, Haiti, Repubblica Democratica del Congo, Paesi del Corno d’Africa e del Sahel, Afghanistan, Siria, Yemen, Sud Sudan, solo per citare le più drammatiche, soffrono quotidianamente di conflitti, violenze, crisi climatica e sanitaria, insicurezza politica, violazione sistematica dei diritti umani. Ecco perché il concerto-evento del Giugno Antoniano di quest’anno, venerdì 23 giugno alle 20.45 nel sagrato della basilica con il Gen Rosso, non poteva che essere dedicato al tema della pace.
Il titolo dello spettacolo “The Reason” prende spunto dal ritornello della nuova canzone The Reason del gruppo fondato nel 1966, nel pieno degli anni della contestazione giovanile, del pacifismo e della beat generation, da Chiara Lubich (Premio Unesco per l’Educazione alla Pace): «Continua a volare Pace, e raggiungi la riva! Scrivi 4 parole: “Fermiamo tutte le guerre. Questa è la ragione per cui vogliamo vivere». «Nell’epoca che stiamo attraversando, pur tra innegabili spinte di aggregazione, la pace è un bene da conquistare ancora faticosamente, una domanda che attende una risposta urgente sia sul piano dei rapporti internazionali, che sul piano dei nostri rapporti sociali e personali. Risulta indispensabile perciò, per tutta l’umanità, fare un passo in avanti: puntare a una pace solida, fondata sulla fraternità vissuta fra persone e culture, attraverso una formazione globale alla pace e alla mondialità», hanno fatto sapere dal gruppo multietnico del Gen Rosso, che riunisce cantanti e musicisti da Brasile, Filippine, Burundi, Italia, Spagna, Argentina, R.D. Congo.
La serata dedicherà una particolare attenzione al progetto di sostegno delle persone senza dimora che Caritas S. Antonio Onlus sta realizzando nella città di Roma con l’aiuto dei frati minori conventuali.
Il Gen Rosso – International Performing Arts Group nasce nel 1966 a Loppiano, una piccola località delle colline toscane, vicino a Firenze: 850 abitanti da 65 paesi del mondo, centro di una convivenza multiculturale fondata sulla vita dei valori cristiani. Per questa sua originalità, fin dalla sua nascita Loppiano ha suscitato una forte attrazione per migliaia di persone, che arrivavano da ogni parte del mondo per visitarla.
E fu proprio per accogliere i numerosi visitatori che nel Natale del 1966, Chiara Lubich volle regalare ai giovani della cittadella una chitarra e una batteria rossa. Da qui il nome del gruppo: Gen Rosso, dove “Gen” sta per Generazione Nuova e Rosso è appunto il colore della prima batteria. L’intenzione era quella di comunicare, attraverso la musica, messaggi di pace e fratellanza universale e concorrere così alla realizzazione di un mondo più unito.
L’originale attività del Gen Rosso scaturisce dal suo bagaglio artistico-culturale, dall’internazionalità dei suoi componenti e dall’impegno personale di ciascuno ad aiutare, nel contesto di vita quotidiana, i valori di cui si fa ambasciatore. Pochi strumenti, un paio di amplificatori e tanto di entusiasmo… ciò che lo caratterizza anche oggi.
A Padova si esibiranno i cantanti Helanio Brito e Adelson Oliveira (Brasile), Raymond Estrada (Filippine), Florian Kezimana (Burundi ), Michele Sole (Italia), Albert Illa Capellas (Spagna), e i musicisti Juan Francisco Villalba (Argentina, chitarre), Jason Nembo (R.D. Congo, basso), Ygor Saunier (Brasile, batteria), diretti da Emanuele Chirco (Italia, piano e tastiere). La direzione generale è affidata a José Juan Quesada (Spagna).