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I rifiuti dei pochi arenili non occupati dai bagni abusivi

Benché siamo ormai a fine agosto, la Guardia Costiera ha ancora il suo bel da fare per sgombrare i pochi arenili liberi (quelli non occupati abusivamente dai cosiddetti bagni), dalle attrezzature (ombrelloni e quant’altro) lasciati da un giorno all’altro dai cosiddetti “furbetti” per assicurarsi uno stabile posto al sole e sulla battigia.
In questo modo impediscono ad altri cittadini, che non possono o non vogliono spendere soldi nei “bagni”, di godere del bene pubblico rappresentato dalla spiaggia libera e dal mare antistante.
Tale prepotenza, però, non è solo un segno di grande maleducazione, ma si configura proprio come un reato (occupazione di suolo pubblico) contemplato dal Codice della Navigazione e punito con severità – arresto fino a sei mesi o ammenda fino a 516 euro, più il sequestro dell’attrezzatura.

E proprio di sequestri di ombrelloni, sdraio, lettini, ecc. da parte della Guardia Costiera, si legge dall’inizio dell’estate, su tutte le spiagge italiane, con l’unica eccezione, mi pare, di quelle sarde.
In questo modo vengono colpite, in modo rapido ed efficace, le tasche dei bagnanti prepotenti. Infatti, le loro attrezzature vengono trattate come rifiuti e avviate alle discariche.

Non c’è molto da aggiungere se non osservare che i bagnanti prepotenti fanno aumentare a dismisura la produzione dei rifiuti – come se ce ne fossero già pochi!

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