27 Ott 2017
Il tumore femminile non è rosa….
Ottobre è – nel mondo – il mese dedicato alla prevenzione del cancro al seno, malattia che, purtroppo, nei Paesi industrializzati può considerarsi endemica dal momento che capita a una donna su sette/otto, e di età sempre più giovane.
La nostra Associazione dedica molta attenzione all’epidemiologia territoriale e da decenni studia le variabili statistiche che sostanziano i dati di incidenza e di mortalità della popolazione femminile salentina. Anche le nostre ultime elaborazioni aggiornate al 2014 mettono in luce percentuali di primato negativo per le donne della provincia leccese: il tumore femminile colpisce qui, più che in altre province della regione e altrove in Italia.
Chiedersi il perché è anacronistico. Le scienze forniscono da decenni le risposte che, però, non vengono a sufficienza tradotte in azioni correttive, di arginamento del fenomeno, di superamento delle cause di malattia. L’intervento economico istituzionale è massicciamente rivolto al segmento della diagnostica, auspicabilmente precoce, e a quello dell’assistenza terapeutica e riabilitativa. Se e quando si approccia il discorso in termini di prevenzione primaria si circoscrive alla mera area della responsabilità individuale con le insufficienti indicazioni a stare attente agli stili di vita. Ma non fumare, mangiare sano, e tutti gli altri buoni consigli si rivelano statisticamente inefficaci perché sempre più donne si ammalano, sempre più donne muoiono o restano segnate per sempre dalle conseguenze delle cure.
L’editoriale della nostra rivista scientifico-divulgativa di questo mese apre con l’affermazione apparsa su The Lancet Oncology dello scorso maggio ove si legge che “per abbattere il cancro, i Governi devono identificare e agire non solo sulla suscettibilità dell’aumento del rischio ma anche garantire che le persone non siano esposte a sostanze cancerogene a causa della grave e incapace gestione ambientale”.
Ambiente e Salute sono, pertanto, tematiche tra loro inscindibili, interdipendenti: la qualità di vita e la salute degli organismi tutti (piante, animali, individui) dipendono fortemente dalla tutela e dalla qualità del territorio in termini di scelte socio-economiche e di sviluppo societario sostenibili.
Già lo ricordava l’epidemiologo britannico Geoffrey Rose quando sottolineava nei suoi discorsi o nei suoi scritti che “…la Medicina e la Politica non possono e non devono essere tenute separate perché le determinanti primarie delle malattie sono prevalentemente politiche e sociali, quindi i relativi rimedi devono essere anche politici e sociali“.