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IN SCENA L’UNIVERSO FEMMINILE DI TOMMASO LANDOLFI

Un’ attrice per più personaggi ne “L’oscuro rovescio delle cose”

Domenica 3 dicembre va in scena a Spongano L’oscuro rovescio delle cose, uno spettacolo di Ultimi Fuochi Teatro per la regia di Alessandro Miele che vede in scena Alessandra Crocco. 
L’appuntamento rientra nel programma de La rivoluzione dei libri al femminile, progetto curato da Ultimi Fuochi Teatro e realizzato con il contributo del Consiglio Regionale della Puglia nell’ambito dell’Avviso Futura – La Puglia per la parità e con il patrocinio del Comune di Spongano.

Il progetto propone a Spongano fino al 3 dicembre un servizio di take-away letterario che consente ai cittadini di ritirare in uno speciale packaging un libro di un’autrice donna concesso in prestito dalla Biblioteca comunale. Ad affiancare l’iniziativa una serie di spettacoli che valorizzano lo sguardo e la professionalità delle donne. Anche nel mondo del teatro esiste un gender gap da contrastare, basti pensare che la media nazionale delle presenza femminili nei principali teatri è limitata al 32,4% (fonte: mappatura realizzata dall’associazione Amleta).

Dopo lo spettacolo per ragazzi scritto e interpretato da Nadia Casamassima e l’esplosivo “Ci siamo rotte” del collettivo femminile Le cadavere squisite, il focus sulle donne del progetto di Ultimi Fuochi Teatro propone L’oscuro rovescio delle cose. Sola in scena,Alessandra Crocco, diretta da Alessandro Miele, porta in scena più personaggi femminili tratti da racconti di Tommaso Landolfi, uno dei più grandi autori del Novecento. Dai suoi testi vengono estratti nuclei, cuori di senso, di atmosfera. La drammaturgia procede per frammenti conducendo lo spettatore da un punto all’altro dell’universo landolfiano come se fosse trascinato da violente raffiche di vento. Ci si muove in un labirinto di specchi deformanti, un  luogo misterioso che forse è proprio la mente dello scrittore. 
“E’ una febbre, un delirio. Che cosa? La vita (…) Accenna talvolta ad alcunché di filato, sembra proporre uno svolgimento e una conseguenza, ma sono momenti. (…) No, la vera immagine della vita è questa che della mia mi giunge a raffiche dalle quali sarebbe difficile, vano, cavare od astrarre un’alleanza, una parentela, e le quali sarebbe vano voler comporre in un unico vento”. (Tommaso Landolfi)

Immersa in un gioco che presto diventa una febbre, un delirio, Alessandra Crocco attraversa e mette in vita atmosfere diverse, in dialogo con il tessuto sonoro creato da Shari DeLorian e con le fotografie di Gabriele Albergo.
E’ un gioco pericoloso in cui viene tirato dentro il pubblico, chiamato a ricomporre il puzzle delle immagini landolfiane; è un rompicapo che potrebbe non portare da nessuna parte se non davanti a quell’ignoto che ci fa noi stessi.

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